ARCIGAY NAPOLI
Napoli Fiera Differenza 2015

fieradiff2015

Documento politico e programmatico per il Congresso territoriale del Comitato Arcigay “Antinoo” di Napoli
17 ottobre 2015

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Ma io credo ca pe' sta' bbuono a stu munno
o tutte ll'uommene avarriano 'a essere femmene
o tutt''e ffemmene avarriano 'a essere uommene
o nun ce avarriano 'a essere
né uommene né femmene
pe' ffa' tutta na vita cuieta...
...e haggio ritto bbuono!
(da “La Gatta Cenerentola” di Roberto de Simone)

Premessa

Il 17 ottobre, lo storico Comitato Arcigay Antinoo di Napoli, dopo aver festeggiato il suo trentennale, con due iniziative nazionali importantissime, “Diritti alla Meta 1 e 2”, si appresta a rilanciare, attraverso l’esercizio democratico del rinnovo delle sue cariche sociali, l’impegno sul territorio in difesa delle istanze e dei diritti delle persone Gay, Lesbiche, Bisessuali, Trans, Intersessuali e Queer: presidio di libertà e uguaglianza per tutta la cittadinanza, non solo per la comunità LGBTQI*, luogo di confronto umano e politico, fucina costante di nuove idee, di arte e di gioia.

Pertanto, l’attuale Consiglio Direttivo ha deciso di rinnovare il proprio impegno in continuità con quanto fatto in questi tre anni, provando a rendere Napoli sempre più cuore pulsante nel mediterraneo per il diritti delle persone LGBTQI*, Napoli è ancora oggi: “ Fiera Differenza”.

1.0 Rapporto con le Istituzioni – reti territoriali e nazionali.

Proseguiremo sulla strada della stretta e fattiva collaborazione con le Istituzioni locali, con la politica territoriale, con gli enti locali nelle loro varie articolazioni: Comuni, Città Metropolitana e Regione Campania, anche attraverso l’implementazione della attuale rete associativa e sindacale, nell’ottica di attivare nuovi interventi e servizi che diano la piena cittadinanza a tutte e a tutti, consolidando le buone prassi già esistenti e già avviate. In questo ambito ci riteniamo sempre più convinti della necessità di rilanciare il percorso che ha portato alla nascita del Coordinamento regionale LGBTQI* “Campania Rainbow”, soggetto che già neonato, può vantare una serie di obiettivi centrati, soggetto per il quale ci piace sottolineare la forte spinta propulsiva sia in fase di creazione che di azione, ricevuta da parte della nostra associazione. 
Il Comitato si è impegnato nel costruire, come si diceva sopra, una forte dialogo con gli enti locali, che ha portato a dei risultati eccezionali: Napoli è stata la prima grande città d’Italia a consentire la trascrizione dei matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso; l’estensione della rete READY contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere, rete che si è estesa da prima a grandi comuni dell’area metropolitana, come Portici e Pompei per poi vedere l’adesione della Regione Campania e prossimamente anche della stessa Città metropolitana di Napoli. L’azione di costruzione di rapporti con gli enti locali non si è fermata al Comune di Napoli, prova che ben 9 comuni (circa il 10% contro il 2% su base nazionale, con Napoli circa il 50% della popolazione dell’area metropolitana può accedere al riconoscimento di coppia attraverso un registro comunale delle Unioni Civili) della ex provincia di Napoli hanno adottato il registro delle Unioni Civili: Portici, Pozzuoli, Torre del Greco, Casoria, Ischia, Forio, Anacapri, Torre Annunciata, Melito ed altri si apprestano a fare altrettanto.
Durante l’ultima tornata elettorale per la prima volta tutti i candidati governatori hanno sottoscritto la piattaforma politica, avanzata dal nostro Comitato insieme a le altre associazioni e collettivi LGBT campani.
Ottimi i risultati anche in termini di dialogo con la politica nazionale, che è passata per Napoli con delle iniziative “ Diritti alla Meta” , in occasione del trentennale del nostro Comitato, iniziative che hanno visto il dialogo sulla legge per le Unioni Civili e il Matrimonio Egualitario tra le associazioni LGBT del sud, esponenti delle associazioni nazionali LGBT, convocate per l’occasione, i parlamentari, da sinistra a destra, esponenti del Governo, Presidente della Commissione Giustizia del Senato, e parlamentari europei. Il Comitato ha aperto, in modo coraggioso, anche importanti interlocuzioni politiche nazionali con esponenti politici, storicamente ostili alle istanze della comunità LGBT, e con il mondo cattolico, ribadendo con chiarezza e concretamente l’equidistanza e l’apartiticità dell’associazione e la sua profonda vocazione politica. Arcigay Napoli è una associazione apartitica, ma non apolitica, che interloquisce in modo critico con tutti i soggetti pronti dialogo politico in città e nel Paese. Arcigay Napoli associazione di servizi per la comunità LGBTQI* e per la cittadinanza, ma Arcigay è anche presidio democratico di libertà, partecipazione ed elaborazione politica.

Grandi risultati nella creazione di una fitta rete territoriale si sono avuti anche in termini di collaborazioni con le associazioni e collettivi LGBTQI* (e non) del territorio e nazionali, ma anche con altri enti come le ASL, le Università, le scuole del territorio, le associazioni studentesche, la Consulta provinciale degli Studenti, con i Sindacati (protocollo con la UIL), nel riuscire a essere parte attiva delle Consulte pari opportunità di alcune Municipalità di Napoli. Inoltre va sottolineato la collaborazione con le associazioni che si occupano di scambio internazionale di volontari, che hanno prodotto insieme alle studentesse provenienti dalle Università di Napoli (protocolli di intesa con Università Federico II e Orientale), il rilancio del nostro importante Centro di Documentazione.

In ambito Arcigay il Comitato ha dato un importante contributo, anche in termini critici, all’attuale segreteria nazionale e si propone di poter lavorare nel prossimo triennio in sinergia con l’associazione nazionale. Ampliatala rete territoriale con la nascita del Coordinamento regionale Arcigay e del primo circolo in provincia, “Vesuvio Rainbow”.

Il Comitato ha sostenuto anche l’apertura di nuovi circoli in regione confinante con la nostra, come è stato per il Comitato Arcigay Basilicata “Marco Bisceglia” e come sta accadendo nel sostegno alla nascita del primo comitato Arcigay in Molise ad Isernia. Abbiamo ospitato il Consiglio nazionale e ci apprestiamo ad ospitare, per la prima volta a sud, il Congresso nazionale il prossimo novembre. Il nuovo Consiglio Direttio rinnova il proprio impegno per la nascita di nuovi Comitati Arcigay nelle province di Avellino, Benevento e Caserta) in sinergia costante con l’ampliamento della rete territoriale di associazioni, sindacati e movimenti in modo da costituire sempre più un baluardo sociale e politico contro ogni forma di discriminazione, uno sprono continuo alla politica affinché si possa giungere finalmente ad ottenere una piena laicità delle istituzioni democratiche e quella vera  inclusione sociale, che passa attraverso il riconoscimento dei diritti civili, che da sempre rivendica il movimento di liberazione omosessuale.

2.0 Contrasto a tutte le forme di discriminazione.

La difesa di ogni identità offesa, la promozione della parità di trattamento ed il contrasto ad ogni discriminazione fondata sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’appartenenza etnica, sulla religione, sull’età, sulle disabilità fisiche e su ogni altra condizione sociale, economica e personale è una necessità etica prima ancora che politica. La grande sfida da vincere è quella di dimostrare la maturità del nostro movimento, capace oggi non solo di lottare per i propri diritti, ma anche di saper partecipare da protagonista in tutti quei processi sociali che lotteranno nei prossimi anni per ricostituire un nuovo welfare più giusto ed equo e soprattutto che rivendicheranno con forza quei nuovi diritti civili che daranno piena cittadinanza a tutte e tutti.

3.0 Comunicazione e rapporti con i mass media.

Il Comitato Arcigay di Napoli ritiene centrale la presenza delle questioni LGBTQI* sui media, sui social, in rete e nel dibattito pubblico, in termini di immagine, reputazione e credibilità, e si impegna ad attuare un programma che permetta all’associazione, alle tematiche LGBTQI*, ai singoli ed alle famiglie omo/trans-sessuali, di essere rappresentati con oggettività, senza pregiudizi e stereotipi. A tal fine il Comitato continuerà a farsi promotore di molteplici iniziative dirette verso i soggetti pubblici ed i professionisti che compongono il sistema di comunicazione locale.

Il progetto relativo alla comunicazione ed alla promozione del comitato Arcigay di Napoli, in continuità con quanto già espresso dal precedente direttivo, sarà tendenzialmente funzionale a proporre con crescente determinazione la centralità del ruolo culturale, sociale e politico della più grande associazione di persone LGBTQI* presente in Italia.

La costante presenza del Comitato sui media locali e nazionali e il confronto critico sul territorio, così come avvenuto in sede al “Il Mattino” di Napoli con il Direttore, Massimo Villone e Aldo Masullo, risulta centrale nell’azione politica della nostra Associazione.

Pertanto, le azioni di comunicazione e promozione saranno tutte tese a perseguire l’idea della visibilità; essa, infatti, in tutte le sue accezioni semantiche, sarà la parola d’ordine intorno alla quale s’incardinerà l’intero sistema di comunicazione e di amplificazione delle diverse attività svolte dall’associazione nel nostro territorio.

Dacché visibilità significa accessibilità, il Comitato Provinciale Arcigay Antinoo di Napoli si impegnerà ad implementare il sistema di comunicazione, puntando in particolar modo sul miglioramento del sito web e rendendo l’associazione più visibile e accessibile a chi volesse partecipare alle attività, a chi necessitasse di confrontarsi con altre persone che vivono la medesima condizione e a chi volesse semplicemente avere notizie relative alla vita sociale, politica e culturale della comunità LGBTQI* del territorio.

Visibilità significa anche comprensibilità e, senza dubbio, delle campagne di comunicazione incisive e ben articolate, potranno favorire una progressiva integrazione delle persone omosessuali e un progressivo radicamento della considerazione sociale delle persone omosessuali nell’immaginario collettivo, in linea con uno dei principi base del nostro patrimonio di associazione: La tutela e la promozione dell’ immagine, della cultura e dei diritti delle persone LGBTQI*.

Infine, visibilità significa dignità, poiché inequivocabilmente le campagne di comunicazione e promozione delle attività politiche e culturali svolte dalla nostra associazione, rilanceranno l’immagine della comunità LGBTQI* e restituiranno ai singoli individui maggiore consapevolezza e una più forte identità sociale.

Alcune azioni di promozione al momento ipotizzabili:

· Comunicazione e promozione delle attività interne ed esterne dell’associazione organizzate dagli altri settori dell’associazione;

· Rafforzamento del servizio di ufficio stampa che permetta al Comitato Arcigay di Napoli di poter intervenire efficacemente nel dibattito pubblico locale e nazionale;

· Miglioramento del sito con moltiplicazione della presenza sui social media, generalisti e tematici;

· Internazionalizzazione della comunicazione istituzionale dell’associazione ed abbattimento delle barriere per gruppi minoritari (es. adeguamento della comunicazione istituzionale per diversamente abili, per turisti ed utenti non parlanti italiano);

· Attività di comunicazione e promozione degli eventi che verranno realizzati per il calendario nazionale di eventi LGBTQI*: giornata del 1° dicembre e del 17 maggio (ormai alle terza edizione il “Maschio Angioino che si illumina di Rosa” e tutte le numerose iniziative a contorno nell’intera area metropolitana), del Transgender day of Remembrance (TDOR), della Giornata della Memoria - Omocausto (27 Gennaio), della Candelora (2 Febbraio), della giornata nazionale del Coming-Out, la settimana di azione contro il razzismo con le scuole e di tutte le altre date di rilievo celebrativo e oltre;

· Comunicazione e promozione Mediterranean Pride 2016, provinciale e/o regionale, indipendentemente dalla sede di svolgimento di quest’ultimo;

· Sostegno alle campagne nazionali e regionali che avvieranno raccolte di firme a favore di leggi di iniziativa popolare per la tutela dei diritti delle persone gay lesbiche e trans.

4.0 Azioni di lobbying.

Risulterà fondamentale per l’efficacia dell’azione politica e sociale di questo Comitato Arcigay strutturare azioni di lobbying. Bisognerà quindi stringere rapporti strettissimi con gli ordini professionali,     medici, farmacisti, avvocati, psicologi.

Le risorse umane sulle quali può contare il volontariato sono contingentate e rimesse alla buona volontà dei singoli, pertanto bisognerà necessariamente ricercare e costruire nuovi rapporti con professionalità LGBTQI*, valorizzando l’esistente e promuovendo ad esempio una campagna di adesione di professionisti all’associazione, sempre nell’ottica di lobbying e in-house.

In tal senso andrà intensificato e ristrutturato il rapporto con la classe media, spesso assente alle grandi manifestazioni LGBTQI* (pride in primis) e di sovente assente nel dibattito politico associativo. Bisognerà necessariamente ampliare la partecipazione alla vita associativa, cercando di recuperare quante più risorse umane e professionali, cercando di scindere, lì dove occorrerà e sarà possibile, i luoghi ed i momenti che caratterizzeranno l’azione della nostra associazione, che da una parte resta pur sempre un’associazione generalista e di servizi e dall’altra un comitato politico per la rivendicazione di diritti civili non ancora acquisiti nel nostro Paese.

Occorrerà quindi consolidare meccanismi di solidarietà e collaborazione con soggetti appartenenti alla comunità LGBTQI* per favorire l’erogazione di servizi, oltre a generare una nuova capacità di replicare questa articolazione anche al di fuori della comunità LGBTQI* costruendo  strutture di relazione con soggetti espressione di ambiti diversi (industria, economia, università, pubbliche amministrazioni, spettacolo) e soprattutto che tutto questo possa diventare un patrimonio comune e durevole per l’associazione.

5.0 Coming out, scuola e giovani.

La visibilità delle persone LGBTQI* costituisce oggi l’elemento chiave fondamentale di un passaggio storico che sul piano socio-culturale vede sempre più persone eterosessuali alleate quotidiane di persone LGBTQI* in quanto loro amiche, famigliari, conoscenti, colleghi, mentre sul piano giuridico si tradurrà presto probabilmente in qualche forma di riconoscimento degli affetti e delle unioni tra persone dello stesso sesso.

Tuttavia il lavoro e la funzione che siamo chiamati a svolgere in questo ambito non può dirsi conclusa. Lo spazio sociale (e personale) di questa “alleanza quotidiana” va ampliato e rafforzato.

Molte persone ancora non sono visibili, non sono coscienti dei benefici che avrebbero se non fossero più costrette a mentire, omettere e dissimulare, o semplicemente ritengono di non poterselo permettere in base ai contesti di vita quotidiana.

Riconosciamo il valore fondamentale del fare coming-out come gesto non-neutro: da un lato esso è uno strumento di fortissimo empowerment personale, che fa della visibilità stessa uno strumento di rivendicazione, dall’altro esso dà la possibilità alle nostre associate e associati, vivendo con maggiore serenità la propria vita, di essere maggiormente attivi in quanto attivist* all’interno del comitato.

Il compito che ci assumiamo è di dare forza e voce a chi ancora non ne ha in tutto o in parte, non solo aderendo, partecipando e promozionando la giornata nazionale del “coming out”, ma con un’azione di campaigning permanente sullo stile di campagne efficaci già sperimentate all’estero che hanno invaso, tra gli altri, i canali web coinvolgendo persone e costruendo alleanze a tutti i livelli(pensiamo per esempio a “it get’s better” negli Stati Uniti).

Il coming-out sarà un rinnovamento strumento di partecipazione che proporremo in ogni contesto e in ogni attività.

5.1 Scuola

L’azione del Comitato Arcigay di Napoli continuerà a sviluppare con grande determinazione la propria vocazione ad interagire con gli operatori della scuola, insegnanti e dirigenti, con la consapevolezza che gli adolescenti LGBTQI* sono la “categoria” più esposta ai rischi dell’esclusione e della discriminazione. E’ dunque indispensabile creare una rete di ascolto, sostegno e protezione in grado di creare un ambiente scolastico inclusivo e sgombro da qualsiasi pregiudizio e qualsiasi stigma; è indispensabile creare sinergie costruttive ed efficaci con gli stessi studenti e le famiglie, oltre che con i docenti e i dirigenti per fare chiarezza su la crociata antiscientifica che è dietro ad una vera e propria azione di terrorismo culturale e sociale che si chiama “teoria del gender”.

D’altronde non è possibile affatto ignorare che il tanto “discusso” comma 16 del ddl Buona Scuola, introducendo come prioritaria, nel il piano triennale dell'offerta formativa, l'attuazione dei princìpi di pari opportunità e di promozione dell'educazione alla parità tra i sessi, alla prevenzione della violenza di genere e a tutte le discriminazioni, introduce in maniera chiara anche il contrasto all’omotransfobia.

Dunque, sarà obbligo per le scuole introdurre nel PTOF l’attivazione di prassi educative finalizzate a contrastare ogni discriminazione fondata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

D’altronde l’azione di informazione e prevenzione allo stigma nelle scuole ha già condotto l’associazione a realizzare alcuni progetti di grande successo, tra cui è bene segnalare, il progetto nazionale ATS scuole, il progetto DIVERCITY (che ha visto il comitato impegnato in oltre 12 scuole della città, incontrando migliaia di ragazzi e centinaia di docenti) e il Progetto realizzato in partnership con il Liceo Scientifico Miranda nell’ambito del Forum Universale delle Culture. Inoltre, molteplici interventi nelle scuole non strutturati in progetti, sono stati realizzati dai volontari di Arcigay Napoli anche fuori regione.

Una collaborazione proficua e stimolante è stata stretta, poi, con il Liceo Artistico Boccioni-Palizzi di Napoli e un importante protocollo d’intesa è stato redatto con la Consulta Provinciale degli Studenti.

Infine è bene ricordare che, anche grazie all’appoggio convinto dell’amministrazione comunale e regionale, il Pride metropolitano del 2015 è stato dedicato proprio alla scuola, luogo di formazione e crescita di una società nuova, più sensibile e solidale alle istanze dell’uguaglianza e della pari dignità: “ noi non abbiamo paura”.

5.2 Giovani.

Nell’ultimo triennio i giovani hanno ripreso con vigore presenza all’interno dell’associazione. La loro presenza è stata sempre più crescente durante le numerose attività svolte dal comitato, diventandone la vera e propria colonna portante. Molte e molti dei volontar* e attivist* proviene e frequenta il gruppo giovani, ormai appuntamento fisso di ogni venerdì.

Va consolidata la buona prassi di avere più di un referente per il gruppo giovani e che almeno uno sia presente all’interno del consiglio direttivo. Va valutata la possibilità di estendere il numero dei momenti dedicati ai giovani e vagliata la possibilità di alternare settimanalmente il giorno degli incontri per permettere la maggiore partecipazione possibile.

L’azione del settore giovani proseguirà in continuazione con il settore scuole.
Le centinaia di laboratori realizzati nelle scuole, sia in proprio che tramite specifici progetti, ha permesso da un lato di consolidare le competenze interne e dall’altro si è dimostrato un valido strumento per connettersi alla società civile e per far conoscere l’associazione. A contorno va valorizzato ulteriormente il ruolo del coming out come pratica di benessere ed al contempo di rivendicazione politica, in particolar modo in occasione della giornata internazionale dell’11 Ottobre.

Sarà proseguito in tal senso l’ottimo lavoro di raccordo avviato con le associazioni e i collettivi studenteschi.

Tutto il lavoro del settore giovani sarà inoltre improntato all’implementazione delle linee guida nazionali prodotte dall’ Agorà di Arcigay Giovani nel novembre 2014 e già approvate dal Consiglio Nazionale di Arcigay, con particolare riferimento alle proposte tematiche che vedono il gruppo giovani intersecarsi trasversalmente con le varie aree specifiche, quali salute, lavoro, esteri, donne, diritti, scuola etc.

Sarà garantito uno stretto livello di raccordo tra il gruppo locale e il coordinamento nazionale di Arcigay Giovani, divenendone parte attiva, condividendo le buone prassi locali e importando quelle positive che si prospetteranno da altre realtà.

6.0 Donne.

Arcigay Napoli è da sempre l’associazione di tutte le persone LGBTQI*.

Consolidando le buone prassi già avviate, intendiamo riproporre le azioni rivolte alle donne, in particolare, re-istituendo iniziative di buone prassi del passato, come ad esempio il “Gruppo Donne” facendo in modo che diventi punto d’ incontro, d’ascolto e di scambio di idee, affinché anche questa specificità rimanga parte attiva del nostro comitato.

Gli interventi saranno, appunto, volti a formare un gruppo lesbo che possa dar luogo ad azioni di discussione ma anche di promozione sociale, quali la realizzazione di iniziative pubbliche. 
Alle donne di Arcigay Napoli sarà garantito il proprio spazio di autonomia ed autodeterminazione, al quale si dovrà far corrispondere una rinnovata spinta alla partecipazione. Al contempo, sia nell’utilizzo del linguaggio, che nella pianificazione delle attività e delle campagne andrà garantita la pari rappresentatività alle donne. In particolare per quanto riguarda il settore salute, esso si farà carico di integrare l’informazione e gli strumenti di prevenzione dedicati alle donne all’interno della propria attività, valorizzando la diffusione dell’uso del dental dam e del guanto, riservando una particolare attenzione alle patologie che possono riguardare le donne, come ad esempio l’HPV, promuovendo anche ove possibile, la sigla di protocolli d’intesa con i soggetti competenti al fine della pubblicizzazione e accesso al vaccino anti-HPV. Inoltre proseguiremo sulla strada di una collaborazione sempre più intensa con l’Associazione Arcilesbica Napoli “Le Maree” cercando momenti di confronto aperto e contando sull’ aiuto reciproco per la realizzazione di obiettivi comuni.

7.0 Universo Transessuale

Istruiti da un'esperienza sul campo, addentro alle questioni che drammaticamente toccano le persone trans, abbiamo tradotto nel pratico quanto ci proponevamo di ottenere, creando i preliminari di un tempo avvenire che, speriamo, prosegua i traguardi raggiunti e risolva situazioni oggi meno complesse.

In tre anni abbiamo prestato una collaborazione che ci ha visti calpestare i diversi corridoi degli enti più complicati della città napoletana per le persone che vivono la propria identità con orgoglio e coraggio. Ci siamo spesso ritrovati nei diversi presidi ospedali, dove abbiamo assistito moralmente, fisicamente e politicamente pazienti in gravissime condizioni, quasi morenti, e addirittura non rispettati nel loro diritto di appartenenza identitaria, contribuendo a ristabilire equilibri mai del tutto realizzati e sostenuti nel sistema sociale napoletano, guadagnandoci una immediata reazione dell'amministrazione locale che ha visto coinvolto il sindaco nel sollecitare, con una direttiva, ad un'accoglienza dignitosa e rispettosa dell'identità individuale. Abbiamo creato relazioni tra gli Enti, Associazioni, Cooperative ed Università che operano nella regione Campana per pianificare progetti, eventi e incontri atti a fornire conoscenza e inclusione sociale.

Diversi i progetti realizzati in itinere tenendo in considerazione le necessità primarie delle persone trans, tutti improntanti sull'accoglienza, il diritto al lavoro, alla salute, all'istruzione.

Non pochi sono stati i soggetti coinvolti in "Diversity on the job", programma sperimentale nato per la promozione dell’inserimento lavorativo di soggetti fortemente discriminati e svantaggiati, e realizzato dal Dipartimento Pari Opportunità – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) in collaborazione con Italia Lavoro.

Lo sportello di ascolto e consulenza "Divercity" che offre accoglienza, consulenza psicologica e legale gratuita e sito all'interno dell'Università Federico II. Uno sportello di ascolto e consulenza LGBT attivato nell'ambito di un ampio programma che ha visto realizzare attività di formazione, informazione e sensibilizzazione relativi alla prevenzione ed al contrasto dell'omo-transfobia, con la creazione di momenti di incontro rivolti a docenti, educatori e studenti, alle forze dell'ordine, agli operatori istituzionali e del privato sociale.



Il progetto "POSTI" Città Amica del Comune di Napoli, nato con l'obiettivo di migliorare la fruibilità e vivibilità degli spazi urbani da parte delle donne e delle persone LGBT, realizzato attraverso azioni diversificate che, in vario modo, impattano sulla percezione della sicurezza delle donne e delle persone LGBT, sulla cultura e sulla capacità degli attori istituzionali, pubblici e privati, di garantire modalità e livelli di sicurezza urbana in ottica di genere.

Lo sportello per informazioni e l'ascolto su tematiche socio-sanitario LGBT che ha visto uniche protagoniste, insieme al progetto Posti, operatrici trans, per l'ascolto delle problematiche e dei bisogni sanitari, sociali e psicologici connessi all’identità di genere, informazioni circa la prevenzione e lo screening delle malattie a trasmissione sessuale e counseling ed orientamento rivolto a persone omosessuali, bisessuali e trans.

Il progetto "Nails star's" per sette persone trans, un tirocinio formativo in manicure, pedicure, nails art, che consentirà una immediata inclusione nel mercato del lavoro, dalla durata di 600 ore.
Tanti gli eventi realizzati in merito alla questione, iniziando dall'annuale incontro per ricordare le vittime di odio trasfobico, TDOR, sempre realizzato in via Toledo, strada importante di Napoli e punto d'incrocio delle diverse estrazioni sociali e culturali dei passanti.

L'iniziativa "Orgoglio Trans", concepita per favorire il TDOR e che prende vita esattamente sette giorni prima, in cui i maggiori esponenti dell'amministrazione cittadina si fanno fotografare con un manifesto che fa chiaro riferimento all'Orgoglio T, e che mette in luce la vicinanza e il contributo di questi alle persone che maggiormente subiscono lo stigma sociale, spronando un importante e propositivo cambiamento culturale.

"Divergenti Film Festival", evento internazionale dedicato specificamente al tema del transessualismo/transgenderismo, realizzato dal MIT di Bologna e riproposto a Napoli.

Di rilevante importanza la collaborazione con i sindacati locali, in special modo con la UIL, che ci vede protagonisti di innumerevoli eventi e incontri di formazione e sensibilizzazione in sede;
Federconsumatori, che offre consulenze, informazioni ed assistenza alle persone trans; le associazioni ATN e MIT col quale collaboriamo senza sosta; la cooperativa sociale Dedalus, impegnata da sempre nelle dinamiche trattate; l'Universita Federico II, con quale realizziamo gli importanti progetti rivolti all'accoglienza e per eventi, formazione e sensibilizzazione; l'ASL 1.

Contribuendo a realizzare importanti protocolli d'intesa, abbiamo permesso un'interazione tra parti che mai, in precedenza, avrebbero considerato di aprirsi alle buone prassi iniziate.

È, quindi, da tutto quanto abbiamo ottenuto che cercheremo di mantenere, innanzitutto, stabili i contributi delle parti considerate e qualsiasi traguardo raggiunto in merito agli spazi di inclusione e accoglienza, preparandoci a confermare stabilità e raggiungere nuovi obiettivi, che quest'anno maggiormente prenderanno in considerazione la questione dell'istruzione, ben consapevoli di un numero ancora drammaticamente alto di persone trans poco scolarizzate, impegnandoci nella realizzazione d nuovi progetti che porranno i loro pilastri nelle fondamenta di percorsi di formazione ed istruzione e in piani di inclusione lavorativo.

Continueremo nell'importantissimo impegno di promuovere una sana educazione ai sentimenti nelle scuole, come già fatto negli anni precedenti, con la stessa strenuità. Un lavoro continuo, un'impresa non facile e frenetica che ci ha aperto le porte al di là della metropoli napoletana, per una vera opera di sana contaminazione.

Ci impegneremo a creare relazioni con la Regione Campania, caposaldo di un equilibrio, in parte realizzato, da mantenere e fortificare.

8.0 Welfare, lavoro e migranti LGBTQI* - Prostituzione e detenuti LGBTQI*.

La situazione economica e sociale di Napoli e della sua provincia non è mai stata una questione semplice da affrontare, ma soprattutto non ha mai trovato interventi seri ed incisivi che potessero innestare dinamiche di sviluppo produttivo e di crescita occupazionale.

Che siano endemiche e stagnanti le alte percentuali di disoccupazione, inoccupazione, migrazione interna al Bel Paese, ma anche estera dovute alla crisi strutturale della città o che siano aggravate nel contesto della più generale crisi che stiamo vivendo da 4 anni e che attanaglia l’Italia e i paesi del Sud Europa, non possiamo fare a meno anche nell’ambito LGBTQI* di dare prioritaria attenzione alla regressione sul piano delle tutele e dei diritti che la stessa crisi economica sta attuando. Una vera e propria ristrutturazione del modello sociale del Paese che fa leva soprattutto su tre tematiche che vediamo strettamente interconnesse e difficilmente scindibili fra loro, tenendo presente anche i cambiamenti demografici in atto nel nostro Paese divenuti, ormai, strutturali e irreversibili: lavoro – welfare state – discriminazione (persone LGBTQI* /migranti/migranti LGBTQI*).

Siamo convinti che Napoli necessiti di misure idonee e coraggiose relative al lavoro e alle prospettive di sviluppo sociale e civile, portate innanzi e sostenute da forze sociali, dalle associazioni o reti di associazioni, da movimenti e da partiti per assicurare un futuro migliore alla nostra città ed ai giovani che vivono il territorio napoletano. Ogni anno, e per tutto l’anno, le associazioni LGBTQI* lottano per abbattere il pregiudizio e la discriminazione nei confronti di omosessuali e transessuali. Da sempre le stesse associazioni e i politici omo/transessuali hanno portato innanzi al Parlamento italiano le istanze del movimento, chiedendo pari diritti e l'approvazione di leggi contro l’omo/transfobia e l'introduzione di aggravanti per le aggressioni a sfondo omo/transfobico, facendo in ciò appello al rispetto dell’art 3 della Costituzione Italiana.

Napoli rappresenta il laboratorio della sperimentazione di nuove forme di sfruttamento che dall’illegalità (lavoro nero) diventano legali attraverso la legiferazione: che cosa è un contratto precario senza tutele e diritti se non una forma di sfruttamento o la legalizzazione del <>? La correlazione fra lavoro-welfare-discriminati (persone LGBTQI* /migranti/migranti LGBTQI*) è attraversata proprio dall’accettazione di una forma contrattuale precaria, di un lavoro dequalificato e/o con minori diritti e tutele, proprio perché il grado di ricattabilità occupazionale (persone discriminate) è molto alto. Così un individuo più ha bisogno di avere un reddito ed è senza protezioni sociali, più facilmente sarà soggetto a forme di sfruttamento e discriminazione con contratti <> o soggetto a licenziamenti, mobbing o a lavoro nero. La presenza del Comitato nell’Osservatorio del Lavoro del Comune di Napoli è un passaggio cruciale per poter dialogare non solo con le Istituzioni, ma con i Sindacati, gli ordini professionali e di categoria, e il mondo imprenditoriale.

Discorso a parte merita tutto il fenomeno della prostituzione maschile e transessuale, soprattutto con lo sviluppo del chat e di una prostituzione sempre più presente in rete.

Merita un importante approfondimento e una riflessione che va colta insieme alla cittadinanza e alle istituzioni locali, la questione legata ai luoghi storici ( e nuovi) della prostituzione maschile, vanno bene intesi i confini dello sfruttamento e dell’illegalità con quanto invece risponde all’autodeterminazione delle singole persone che né fanno una scelta e non una costrizione.

Per gli migranti non comunitari la ricattabilità è ancora più alta perché subalterni per la necessità di un lavoro stabile e duraturo ai fini del <>. L’immobilità sociale e la precarietà producono i fenomeni di migrazione da e verso l’Italia. Due fattori preoccupanti per il futuro non solo immediato del Paese; infatti, l’Italia si trova di fronte ad una discontinuità storica: le persone con una età compresa tra i 25 e i 40 anni rappresentano la prima delle generazioni nate nel corso del ‘900 a rivelarsi impossibilitate a migliorare la propria posizione sociale rispetto a quella dei propri genitori. Insomma, la competitività sul lavoro basata sulla contrazione dei costi e, quindi, dei diritti piuttosto che sulla qualità dei prodotti/servizi, oltre a non produrre crescita economica ha provocato un allargamento del bacino di lavoro instabile: precario, quando non irregolare o fortemente sfruttato detto anche 3D (dirty-dangerous-difficult).

Per questo abbiamo attivato lo sportello Migra_Antinoo che collabora con Arci nel progetto SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati).

Lo sportello “Migra_Antinoo” è dedicato alle persone provenienti da Paesi esteri, in particolare ai richiedenti protezione internazionale, rifugiati ed in generale ai cittadini/e stranieri/e ammessi/e alla protezione sussidiaria, con una specifica attenzione per le persone LGBTI (Lesbiche, Gay, Bisex, Trans e Intersex).

Lo sportello si propone come servizio di accoglienza umana della persona, improntata su di una dialettica empatica tesa all’espressione dei proprio bisogni, di orientamento verso i servizi integrati del territorio di cui il cittadino/a straniero/a può avvalersi e di supporto nell’iter legale necessario per beneficiare delle misure di tutela, con particolare attenzione nel chiarire la normativa di riferimento, con riferimento alle procedure di asilo e di tutela ulteriore prevista ed alle relative pratiche da espletare.

Obiettivo è la conoscenza delle opportunità del territorio sotto molteplici punti di vista: dall’espressione della socialità attraverso momenti di animazione socio-culturale che favoriscano un positivo inserimento all’integrazione con e tra le comunità, straniere ed italiana, per il consolidamento di una rete volontaria di sostegno e conoscenza interculturale, per prevenire  l’insorgere di fenomeni di esclusione ed emarginazione; dall’accesso ai corsi di alfabetizzazione linguistica offerti dal territorio, primo passo per l’inclusione nel contesto sociale e di acquisizione di  strumenti per l’inserimento nel sistema economico verso la riconquista della propria autonomia, al ricorso alle prestazioni sanitarie, alle agevolazione ed ai servizi dedicati.

Per questo il Comitato organizza con le scuole, l’Università e l’UNAR la settimana d’azione contro il razzismo ( a marzo) con l’appuntamento “I Have a Dream”.

Obiettivo ulteriore dell’impegno del Comitato nella tutela dei diritti della popolazione straniera è la strutturazione ed il consolidamento di azioni di advocacy verso gli organi dello Stato, dagli operatori di Polizia all’universo Giustizia.

Intervento cardine sarà il dialogo, inteso in termini di scambio reciproco e conoscenza, con il supporto e la cooperazione con le Associazioni territoriali ed in termini di sensibilizzazione nelle comunità straniere presenti in Regione, per il contrasto di episodi di omotransofobia e di multidiscriminazione.
Alla diseguaglianza sociale bisogna affiancare la distribuzione diseguale delle opportunità e delle risorse ( diritti di cittadinanza per le persone LGBTQI*) fra i membri di uno o più gruppi sociali, infatti, non riguarda solo la distribuzione del reddito e della ricchezza, ma anche la possibilità di beneficiare di assistenza sanitaria e sociale, di scuole, di case, di lavoro ecc.; su questi temi le differenze tra generi, orientamenti sessuali, classi, gruppi etnici, nazioni, continuano a essere profonde.
Nei paesi industrializzati, la distribuzione del reddito e della ricchezza attraverso il mercato produce un'elevata diseguaglianza.

Per questo, nonostante la crisi economica abbia preso di mira il diritto e le tutele dei lavoratori da una parte e lo smantellamento del welfare state dall’altro andando verso la dismissione del servizio pubblico con conseguente privatizzazione o necessità di coperture assicurative in futuro per vedersi garantiti salute, istruzione, più in generale servizi sociali. Apprezziamo l’opera deliberativa iniziata dalla giunta del Comune di Napoli con il Registro delle Unioni Civili, o per la «prevenzione e lotta ad ogni forma di discriminazione legata all’orientamento sessuale e alla identità di genere» e per il riconoscimento simbolico della cittadinanza italiana a bambini stranieri nati a Napoli.

Ma siamo convinti che in azioni congiunte a partire dal Comune di Napoli, i Sindacati e da altre associazioni che condividono la nostra mission sia possibile poter costruire modelli di network management sul territorio, volti al superamento delle discriminazioni sia nei confronti delle persone LGBTQI* che immigrate, lavorando così in sinergia per migliorare il welfare state ( con particolare attenzione anche alle persone sole ed anziane LGBTQI* attraverso l’assistenza sociale e non soltanto mero assistenzialismo), ma anche per agevolare le condizioni lavorative di questi stessi soggetti attraverso pratiche di <>, ovvero “programmi o procedure sistematiche e pianicate che sono progettate (a) per favorire linterazione tra persone diverse, specialmente persone di etnia, genere o cultura diversa; e (b) per fare di questa diversità una fonte di creatività, complementarietà e maggiore efcacia organizzativa, piuttosto che una fonte di tensioni, conitti, cattiva comunicazione o vincoli allefcacia, sviluppo e soddisfazione dei dipendenti.

Infine vogliamo porre attenzione sul penoso stato in cui versa il nostro sistema penitenziario ed in particolare sulla situazione nelle carceri per migliaia di persone lesbiche, gay e trans (spesso ultimi tra gli ultimi). Infatti, non esiste alcuno studio a riguardo ed è scarso l’interesse delle associazioni LGBTQI*. Quindi auspichiamo studi di settore, in collaborazione con associazioni e gli enti pubblici e morali che da sempre si occupano delle problematiche relative alla situazione carceraria italiana. Proporremo delle visite ai detenuti, con personale formato, per porre l’annoso problema all’attenzione dell’opinione pubblica e per cercare di ridurre il tasso di violenza fisiche e psichica con la quale convivono spesso le persone LGBTQI* nelle nostre carceri, dove sovente non esiste neanche distinzione tra identità di genere ed orientamento sessuale, sosterremo anche tutte le  iniziative di leggi che portino a tutelare i diritti di tutte/i  (le/i)detenute/i.

9.0 Cultura LGBTQI*.

L’assunto di base da cui intende partire un’azione tesa a potenziare ed amplificare il progetto culturale della nostra associazione, è quello di insistere sulla necessità di demarcare e definire lo specifico culturale della dimensione di genere e – nella fattispecie – della dimensione LGBTQI*.

Troppo spesso, infatti, si confonde il bisogno di integrare gli universi sociali, garantendo secondo costituzione pari eguaglianza e dignità agli individui, a prescindere dal loro orientamento di genere, con la pretesa assurda – e tutta italiana – di non consegnare alla cultura omosessuale un proprio statuto di riconoscimento, una propria dignità peculiare; accade così che solo in Italia non esistano cattedre universitarie che si interessino in maniera scientifica ed esclusiva della cultura gay, in nome di un’indifferenziazione che, invece di rafforzare la coscienza della collettività LGBTQI*, ne cancella, di fatto, il carattere distintivo.

La lotta per i diritti e per l’emancipazione sociale e politica della collettività LGBTQI*, deve necessariamente transitare attraverso la determinazione con cui le associazioni omosessuali, permeando con visibili azioni culturali il tessuto umano dell’intero corpo sociale, possono consolidare la consapevolezza dei singoli, poiché la cultura è l’unico strumento valido per contrastare l’omofobia e la discriminazione, il pregiudizio e il disprezzo che gli stessi omosessuali, in seguito ad una prolungata e silente interiorizzazione, riversano sulla propria condizione di vita.

L’integrazione delle persone omosessuali passa attraverso l’impegno concreto, attraverso un’azione intellettuale che ne sottolinei la forza caratterizzante e la particolarità della propria costellazione culturale. In tale prospettiva, si immagina un progetto che preveda sì, momenti disgiunti diretti al mondo dell’università o della scuola, ma anche eventi che possano creare una convergenza tra diverse aree di specificità. Per quanto concerne l’Università, si immagina di lavorare in continuità con quanto già ottimamente realizzato in seguito ai proficui e costruttivi rapporti di collaborazione stretti tra i precedenti direttivi e il dipartimento TEOMESUS della Facoltà di psicologia (progetto HERMES in fieri) e con il dipartimento di sociologia “Gino Germani”, entrambi dell’Università di Napoli Federico II. In tale prospettiva si intenderà non solo proseguire il lavoro precedentemente intrapreso ma valorizzare ulteriormente le competenze esterne, pianificando e realizzando nuove strategie e sinergie che consolidino il processo di radicamento della nostra presenza all’interno dei dipartimenti universitari.

Inoltre, sarebbe necessario creare uno o più poli di studi di genere, all’interno delle diverse facoltà umanistiche campane, lavorando in partnership con cattedre che abbiano affinità di studio e che si mostrino disponibili a strutturare seminari di cultura omosessuale, invitando autori ed esponenti del mondo LGBTQI* nazionale. Anche all’interno delle scuole, sarà necessario creare degli incontri di cultura omosessuale, dei format che, attraverso il coinvolgimento dinamico di autori e attori, e grazie alla sinergia tra parola scritta e performance, avvicinino i ragazzi e i docenti al mondo LGBTQI*, e creino un corto circuito virtuoso tra sensibilità di genere e rispetto della differenza.

Il mondo dell’università e della scuola potrà – poi – essere coinvolto, insieme al mondo delle associazioni omosessuali e a tutta la collettività omosessuale ed eterosessuale, nella

partecipazione ad eventi di cultura LGBTQI* già consolidati in città:

POETE’ – letture poetiche (e non solo) infuse di teina al Chiaja Hotel De Charme.

BARCOLLANDO BARCOLLANDO – presentazioni e aperitivi al BarcolloLoungeBar

Collaborazione con ARTELESIA – rassegna internazionale di cinema sociale.

Premio Antinoo.

Infine, alcune importanti sinergie culturali sono già state realizzate con l’Istituto di Cultura Francese di Napoli, con il Consolato di Francia a Napoli, con il Consolato degli Stati Uniti a Napoli e con il Consolato del Venezuela a Napoli, con il Teatro San Carlo, con il Nuovo Teatro Sanità, con il Teatro San Ferdinando, con il Teatro Sancarluccio, con il teatro Bellini, con il Teatro Bolivar ed anche con le case editrici Caracò, Marchese e Milena nonché con i laboratori di scrittura Lalineascritta e con la libreria Healthy, con NEA e con il caffè letterario IntraMoenia.

10.0 Fund Raising.

L'associazione versa in una storica situazione economica che non le consente di finanziare adeguatamente le proprie attività istituzionali e non e di valorizzare la sede a disposizione. 
Occorre pertanto attivare tutti i possibili canali per il reperimento dei fondi, nel rispetto del principio di autofinanziamento di ogni singolo progetto/attività. Le attività e progetti non istituzionali dovrebbero essere scelti non solo in base alla sostenibilità tecnico-economica ma anche in base alla capacità di generare ritorni economici per l'associazione, utili a finanziare il suo efficace funzionamento. In quest'ottica risulta necessario organizzare, pianificare e programmare sulla base della relazione programmatica, le seguenti attività:

  • ricerca di sponsor corporate istituzionali;
  • ricerca di sponsor per singoli progetti e attività;
  • ricerca di sponsorizzazioni tecniche ( cancelleria, condoms, gadget, prodotti alimentari, hardware e software);
  • merchandising ( tshirt, adesivi, felpe, ) anche in partnership con altri soggetti (comune, società sportive come Calcio Napoli, gruppi LGBTQI*, personaggi celebri);
  • scouting e screening di bandi di gara, finanziamenti europei, nazionali, regionali anche per ricerca, innovazione, immobilizzazioni materiali e immateriali;
  • organizzazione di eventi a valore aggiunto;
  • ricerca di donazioni ( privati cittadini, fondazioni, gruppi LGBTQI* )
  • rinegoziazione con l'associazione nazionale di una quota del tesseramento a favore dei comitati;
  • ricerca di partnership e convenzioni per l'associazione e gli associati ( banche, assicurazioni, agenzie di viaggi, commercio);
  • Per il fundraising diventa fondamentale la scelta di progetti che abbiano il più rilevante impatto esterno tale da consentire il coinvolgimento di imprese, istituzioni, associazioni imprenditoriali, sindacali e di categoria, università e istituti scolastici, sistema sanitario, portando valore aggiunto sia in termini economici, sia in termini di immagine e sviluppo di relazioni (partnership, reti). Esempi: progetti di ricerca, progetto sul turismo LGBTQI*, corsi di formazione/master tipo diversity management, convegni e rassegne, studi e ricerche finanziati sulle discriminazioni (es. con UNAR e DPO). Per la più efficace, efficiente e organizzazione di eventi a carattere ricreativo, nonché di attività legate al progetto sul turismo LGBTQI* va considerata l'opzione di costituire un soggetto giuridico autonomo ma collegato (sul genere di join the Gap, muccassassina, cassero o seguendo una via originale). A tal fine andrebbe lanciato uno studio di fattibilità tecnico-economica unitamente ad un'analisi costi benefici per il Comitato.

11.0 Turismo LGBTQI* e rapporti con l’imprenditoria LGBTQI* e non.

Il riconoscimento da parte dell'amministrazione comunale della rilevanza strategica del comparto turistico per lo sviluppo economico della città di Napoli, unitamente alla sensibilità verso la comunità LGBT rappresenta un'opportunità unica per incominciare ad impostare in partnership progetti con l'obiettivo prospettico di posizionare Napoli ed eventualmente altri slot (sistemi locali di offerta turistica ) vicini ed interconnessi, sul segmento di nicchia del turismo lgbt (omoturismo). l'opportunità va colta senza indugio in quanto puó diventare un volano di sviluppo economico e sociale per la nostra città e per la comunità lgbt partenopea. Fondamentale dovrà essere una fase preliminare di studio/analisi di mercato che metta in evidenza il potenziale di Napoli di diventare un attrattore per il turista lgbt e pertanto di poter competere con i numerosi competitor nazionali ed internazionali. Vanno in questa ottica mappati gli attrattori generali e specifici del territorio, volti ad evidenziare punti di forza e carenze e studiate best practice italiane ed estere in un'ottica di benchmarking. La fase di ricerca potrebbe essere aperta con un convegno/congresso sull'argomento con l'obiettivo di suscitare interesse da parte del tessuto produttivo LGBT e non e dall'altro di acquisire conoscenza con I contributi di testimoni privilegiati e dei casi di successo. Occorre istituire un tavolo di lavoro con l'amministrazione comunale ed eventuali altri stakeholder per definire la strategia, i ruoli e le responsabilità e le fasi del macroprogetto che dovrà prevedere : analisi di mercato/studio di fattibilità, business plan e piano di marketing territoriale.  Nel breve periodo Al livello locale il comitato dovrà attivare in collaborazione con imprenditori LGBT e friendly tutte quelle azioni tese a valorizzare I fattori di attrazione esistenti o a progettarne nuovi sulla base dell'impatto che possono avere in termini di aumento delle presenze di turisti lgbt nella nostra città ( eventi culturali, pride, village, gaygames ). A tal fine occorre redigere un codice etico al quale i diversi soggetti imprenditoriali coinvolti dovranno attenersi nel rispetto di principi fondamentali quali la trasparenza, la legalità, la non discriminazione, la qualità e la sostenibilità. Il Comitato potrà nell'ottica di fornire servizi di qualità alla comunità locale e al turista ipotizzare la creazione di un soggetto giuridico collegato focalizzato sull'organizzazione di eventi, manifestazioni, rassegne, serate nonché sulla gestione diretta di servizi ricreativi e non. In concerto con l'amministrazione occorre anche valorizzare dei luoghi simbolo (piazza bellini )per la comunità lgbt napoletana, garantirne fruibilità e sicurezza  e farne nucleo di attrazione fondamentale. E' immaginabile il lancio di un concorso per la scelta di un "monumento rainbow" da realizzare a Piazza Bellini a carattere identificativo o commemorativo del movimento LGBT. 
Nei periodi estivi, la segreteria del Comitato Arcigay di Napoli ha ricevuto numerosi contatti da turisti LGBTQI* che richiedevano informazioni sui luoghi di aggregazione e sulle attività dedicate presenti in città. In passato questo ci ha portato a produrre una serie di materiali accessibili anche in inglese (si pensi alla guida alla movida LGTBQI*) , a fornire supporto in lingua inglese e francese e a distribuire numerose mappe prodotte dal comitato con l’indicazione dei luoghi di interesse. L’interesse dimostrato e accertato per il turismo LGBTQI* ci spinge ad andare oltre. Andranno siglati particolari protocolli d’intesa in primis con l’Assessorato al Turismo del Comune di Napoli, al fine di garantire un servizio di accoglienza, supporto integrato e indirizzamento dei visitatori in linea con il sistema città tutto. Proponiamo alla realizzazione di guide, cercando ove possibile la sponsorizzazione di soggetti privati, e pensiamo soprattutto alle realtà aggregative già numerose e presenti sul territorio. Questi strumenti di comunicazione dovranno mettere in connessione l’offerta ricreativa LGBTQI* con il resto delle attrattive presenti in città, immaginando la possibilità di lavorare di concerto con gli operatori del settore e gli enti istituzionali, promuovendo l’immagine di Napoli come meta strutturato per il turismo LGBTQI* internazionale. Immaginiamo di realizzare una mappatura (in parte già realizzata attraverso le numerose convenzioni stipulate) degli esercizi commerciali e strutture a vario titolo gay-oriented e friendly, prevedendo ove possibile l’inserimento in un circuito riconoscibile, ad esempio attraverso l’esposizione di un certificato di appartenenza al programma, oltre alla classica bandierina rainbow.

11.1 Le realtà aggregative LGBTQI* commerciali.

Con l’obiettivo di allargare il nostro bacino di utenza, per avvicinare più persone e far conoscere loro Arcigay, per evitare anche il rischio di parlare solo “tra di noi” , non ultimo per cercare fonti di finanziamento per l’associazione, lavoreremo anche nel settore cosiddetto ricreativo (locali, discoteche, club). Continueremo sulla strada già intrapresa di forte collaborazione con i locali c.d. commerciali, che sono il luogo dove si riscontra la maggior presenza di socie e di soci. Essi dovranno essere un luogo privilegiato del nostro agire politico. Presso le loro strutture, con una calendarizzazione folta e accurata, promuoveremo iniziativa culturali e politiche, cercando passo dopo passo di far avvicinare anche coloro i quali hanno rapporto con la nostra associazione unicamente attraverso di loro; queste azioni saranno promosse in continuità con quanto di buono già fatto, ad esempio con la realizzazione di stand informativi e momenti di pubblicizzazione delle iniziative pubbliche organizzate in città, quali ad esempio la campagna di adesione al registro delle unioni civili. Esse d’altro canto potranno fungere da sostegno economico nella realizzazione delle attività dell’associazione.

Anche il rapporto con le realtà non Arcigay andrà proseguito: dovremo dialogare certamente anche con quelle realtà, coinvolgendo loro, e i loro utenti nei nostri processi; ci faremo portatori delle nostre istanze presso di loro e instaureremo una fattiva collaborazione, in un processo di osmosi continua. Sarà anche nelle realtà ricreative tutte che si dispiegherà la nostra azione politica e la ricerca di nuovi soci. Pensiamo alla possibilità di realizzare presso queste strutture momenti di ascolto della base e recepimento di proposte. Produrremo una carta dei servizi provinciali che dovrà essere distribuita presso tutte le strutture di Arcigay presenti in regione, da consegnarsi all’atto dell’iscrizione, nella quale il nuovo socio e la nuova socia possano comprendere il valore della loro adesione ed essere resi edotti della possibilità di fruire dei numerosi servizi messi a disposizione da parte del Comitato Provinciale (Attività, sportello psicologico, consulenza legale, etc). Continueremo il nostro ruolo di prevenzione e informazione sulle mst con distribuzione di materiale di prevenzione presso tutte le strutture aggregative ricreative.

12.0 Progetti , università e ricerca scientifica.

Il rapporto tra il circolo territoriale di Napoli e l’Ateneo federiciano ha rappresentato uno dei capisaldi di attività più tenaci e fertili dell’associazione. Importante anche il protocollo con l’Università Orientale di Napoli e la collaborazione con il CIRB (Comitato Interuniversitario Ricerca Bioetica) e con gli altri atenei.

Negli ultimi tre anni sono state progettate, finanziate ed implementate diverse ricerche e progetti su alcuni degli aspetti della vita delle persone LGBTQI* (stili di vita, reti, sessualità, salute, turismo, omofobia, quali ad esempio “DiverCIty”) che hanno visto la collaborazione con il mondo accademico, anche a livello internazionale con diverse pubblicazioni che hanno visto la partecipazione del nostro Comitato.

Affinché questo capitale culturale non vada sprecato, il circolo si propone di reiterare questa tradizione di collaborazione scientifica, in maniera particolare con il Centro Sinapsi e l’Osservatorio LGBT.

In tal senso l’Associazione ha già disposto convenzioni con i singoli Dipartimenti territoriali più vicine alla questione omosessuale (sociologia, psicologia, medicina, giurisprudenza, pedagogia) e fare, altresì, da catalizzatore perché la ricerca scientifica si apra all’associazionismo locale, come attualmente accade con alcuni dipartimenti tra quelli citati. Similmente, verranno sperimentate forme di workshop formativi itineranti per portare, fuori e dentro le università, alla presenza di accademici e studenti, le principali tematiche sociali che gravano particolarmente sulle persone LGBTQI* (stigma, diversity management, omofobia, inclusione sociale…) e attivare processi formativi su tema. L’obiettivo è quello di creare un canale di capitale culturale in cui mondo della ricerca e associazionismo LGBTQI* creino strumenti e momenti di diffusione e sensibilizzazione dei topic omosessuali. Il tema della ricerca e della formazione appare particolarmente rilevante se si riflette sul peggioramento della pedagogia sociale (sia a scuola che in università), che mancano di materie o corsi “dedicati”, lasciati alla volontaria capacità dei singoli docenti.
L'attività di ricerca con focus sulle tematiche LGBTQI* assume una rilevanza fondamentale sia per l’informazione, sensibilizzazione ed educazione dei nostri interlocutori esterni, sia per la documentazione e formazione delle risorse umane del comitato secondo l'approccio di una learning organization.

A tale scopo occorre in primis rendere fruibile a tutti il capitale storico di conoscenza in possesso del comitato ( ricerche, dati, testi, saggi, documenti, articoli) attraverso un'idonea archiviazione e catalogazione che da una parte garantisca identificabilità e tracciabilità e dall'altra consenta di individuare i gap e i fabbisogni informativi. Questo in parte è stato già fatto attraverso la catalogazione e possibilità di consultazione online sul sito dell’associazione dell’archivio di testi disponibili presso il nostro “Centro di Documentazione Antinoo”, uno dei più forniti e antichi d’Italia, ma bisogna andare oltre; in prospettiva sarà necessario continuare l’opera di catalogazione, estendendola al resto del materiale presente quali ad esempio le riviste internazionali, le rassegne stampa dagli anni 60 ad oggi, il folto archivio di poster e campagne di comunicazione, oltre a tutto quanto altro presente presso il centro di documentazione. 
Fermo restando la necessità di organizzare il filone di ricerca sulla base dei fabbisogni e delle opportunità di partnership e bandi di ricerca, nell'ottica di una partnership strutturata con Unar e DPO ( antenna territoriale) potrebbe essere utile approfondire le tematiche delle discriminazioni legate all'identità sessuale secondo un approccio che prenda in considerazione le tipologie di discriminazione, gli ambiti di discriminazione e i luoghi di discriminazione. La copertura informativa graduale di queste aree, unitamente alla creazione di un sistema di misurazione della DIS (discriminazione legata all'identità sessuale ) attraverso indicatori elementari e indici di sintesi della discriminazione e dell'inclusione sociale possono costituire la base per un modello di Osservatorio territoriale sulla discriminazione verso la comunità LGBTQI*. I dati per alimentare modello di misurazione e osservatorio potranno venire da: fonti interne (telefono amico, consultorio), fonti esterne in possesso di enti e organismi (ISTAT, ministero interno, ministero grazia e giustizia, ove possibile), indagini desk ed indagini field ad hoc. Particolare attenzione dovrà essere tenuta per la conservazione e divulgazione dei dati, trattandosi di dati sensibili.

Ad integrazione dell'osservatorio ci si propone di implementare anche una raccolta di buone prassi relative ai diversi ambiti di discriminazione come nucleo di una futura banca dati sulle buone prassi per il contrasto delle discriminazioni verso la comunità LGBTQI* .

13.0 Valorizzazione della sede sociale, gruppi tematici, attività sociali e servizi integrati per la comunità.

Per rendere più efficace l’azione socio politica del Comitato occorrerà strutturare l’azione del comitato attraverso una serie di iniziative cercando ove possibile di realizzare una calendarizzazione oculata e ricorrente, soprattutto delle attività più richieste dalla base associativa. Occorre poter ridare un nuovo stile ed una nuova organizzazione alla sede storica e provare a capire se vi sono spazi per ottenere una sede di rappresentanza in un luogo maggiormente accessibile e visibile della città, magari un luogo di rappresentanza non solo per Arcigay ma per tutto l’associazionismo LGBTQI* partenopeo.

Si propongono di seguito alcune attività e buone prassi da mantenere, da ristrutturare e da avviare:

  • Come già fatto in passato, attraverso il coinvolgimento del maggior numero di volontarie e volontari possibile, andrà garantita l’apertura della sede, puntando all’obiettivo di un’accessibilità sette giorni su sette;
  • Realizzazione di una articolata campagna di tesseramento;
  • Attraverso la valorizzazione delle risorse esistenti, garantire il funzionamento della linea di ascolto e telefono amico, prevedendo compatibilmente con le risorse disponibili e in concerto con l’area progetti, la formazione di nuovi operatori e operatrici;
  • Garantire il mantenimento dell’attuale sportello di ascolto e consulenza psicologica individuando ove possibile nuove risorse umane da affiancare a quelle esistenti;
  • Assicurare l’operatività dell’attuale sportello di supporto legale, valorizzando il suo attuale patrimonio di conoscenza in particolare nel campo delle istanze di richiesta asilo politico a migranti LGBTQI* e supporto alle persone trans nel percorso giudiziario di ri-attribuzione anagrafica e di genere, individuando anche qui nuove risorse da affiancare a quelle esistenti;
  • Implementazione, valorizzazione e, ove non esistenti, attivazione, di gruppi di mutuo sostegno alla pari, quali ad esempio: Giovani, Genitori, Terza Età, Donne, Trans, Lavoratori, Gruppi Professionali;
  • Realizzazione di nuovi momenti di aggregazione (mostre, serate ludiche,) e valorizzazione degli attuali (FreeID, cene sociali, aperitivi, cinema LGBTQI*);
  • Garantire l’organizzazione e la partecipazione a tutti gli eventi locali, regionali e nazionali (pride etc.);
  • Realizzazione di attività rivolte ai diversamente abili (gruppi di auto-ascolto e iniziative di aggregazione);
  • Realizzazione di attività rivolte ai soci e alle socie anzian*, anche attraverso gruppi alla pari;
  • Realizzazione di campagne di prevenzione sulle mst e hiv, con particolare attenzione sull’accesso ai test e allo stigma che vivono le persone sieropositive LGBTQI* all’interno della stessa comunità.
  • Realizzazione di progetti di informazione alla affettività e sessualità consapevole e sensibilizzazione sui temi della non-discriminazione rivolti a scuole e Università, a partire dagli istituti secondari di primo grado (scuole medie);
  • Assistenza legale e psicologica alle coppie omo-transgenitorali;

14.0 Salute e prevenzione.

Garantire il benessere psico-fisico delle persone LGBTQI* significa da un lato continuare ad erogare servizi, quali ascolto, counseling, accoglienza e informazione, dall’altro promuovere serie campagne di comunicazione, in particolare targettizzate sugli MSM in quanto comunità a rischio, oltre alla celebrazione delle giornate internazionali. La realizzazione di questi servizi proseguirà, seguendo la buona prassi consolidata del ricorso a progettualità specifiche disegnate ad hoc, quali ad esempio i progetti Cosa ne Sai, svolto in collaborazione con NPS, La ricerca-azione di Sialon II, Napoli Divercity e così via.

Premesso che riteniamo che un completo benessere debba partire da una condizione psicologica di stabilità, garantita dall’ ascolto, dall’aiuto e dall’empowerment alla persona, non possiamo non riconoscere che in questi ultimi tempi si sta verificando una recrudescenza dei casi di infezioni da MST.

In tal senso la nostra azione sarà dettata da due direttrici principali:

1. Prevedere momenti di informazione e sensibilizzazione nei luoghi della comunità sui temi delle MST ed in particolare HIV, ponendo l’accento sulla necessità di superare lo stigma che vivono le persone con HIV anche all’interno del contesto LGBT, cercando di favorire più possibile il superamento di questo stigma e garantendo la piena inclusione delle persone con HIV all’interno del contesto associativo, ove possibile favorendone la visibilità;

2. Promuovere campagne e momenti di sensibilizzazione relativamente alla promozione e alla facilitazione dell’accesso al test HIV e per le altre MST;

3. Fare pressione politica e azione di lobbying per ottenere il passaggio al DSM V e IC 10 della sanità pubblica, dal Ministero alle ASL locali, per la depatologizzazione della disforia di genere.

In particolare relativamente al punto 2, soprattutto in raccordo con Regione, comune e ASL locali andranno individuate le risorse ed i luoghi che possano permettere di realizzare anche a Napoli un Check Point Community Based per lo screening di HIV e altre MST sulla scia della buona prassi del modello Bolognese.

Va in ogni caso garantita la diffusione dell’uso del preservativo per gli uomini e del dental dam e guanto per le donne anche nei rapporti stabili con distribuzione sia di materiale informativo gratuito e di facile comprensibilità che, per quanto possibile, la distribuzione stessa degli stessi strumenti di prevenzione attraverso risorse dedicate in bilancio e la previsione di apposite

15.0 Tempo libero e sport.

Il mondo dello sport resta uno degl'ultimi baluardi del machismo, dell'ipocrisia, dell'omofobia e, purtroppo, anche del bullismo, nelle palestre come nelle scuole. Bisogna dire che se da una parte però in molte discipline sportive come tennis, canottaggio, ginnastica, pattinaggio, nuoto e perfino rugby o football americano, sono molti gli atleti che hanno fatto coming out seguendo a ruota l'esempio di pionieri quali Martina Navratilova, Billy Jean King, Gregg Louganis, dall’altra parte in altre discipline sportive, come il calcio, bisogna purtroppo annoverare continue dichiarazioni omofobe, come quelle di Marcello Lippi e Antonio Cassano, anche se le recenti esternazioni di Cesare Prandelli e Claudio Marchisio fanno ben sperare che anche nel mondo del calcio qualcosa sta finalmente cambiando. In un Paese, che grida “Italia, Italia” solo ad un mondiale di calcio, risulta quindi fondamentale la visibilità delle persone gay, lesbiche e transgender nel mondo dello sport. Attraverso l’intesa con gli assessorati di competenza, il CONI e con i vertici delle società sportive napoletane e campane, cercheremo di organizzare iniziative contro l’omo-transfobia ed attività sportive rivolte alle persone LGBT.

Continueremo la collaborazione con la neonata a.s.d. Pochos, e con l’università che hanno prodotto la prima importanti iniziative sportive, anche nazionali, contro le discriminazioni, la seconda una importante riflessione con il CIRB, la UISP e il mondo dello sport con l’iniziativa “Terzo Tempo – Fair play”. Sosteremmo le iniziative nazionale come fatto per “allacciamoli” voluta da Paddy Power, da Arcigay e Arcilesbica.

16.0 Mediterranean Pride of Naples e Campania Pride e ruolo del Sud.

Il Comitato continuerà sostenere e a sviluppare l’idea che, all’interno dell’Onda Pride (proposta nata proprio da Napoli, complementare e non alternativa al Pride nazioanle) Napoli possa ospitare il Pride del Mediterraneo, cercando di ampliare la rete con le altre associazioni del Paesi che hanno sbocco sul Mediterraneo.

Contemporaneamente troviamo vincente l’idea del pride regionale itinerante, che dopo Salerno e Benevento dovrà portare le istanze della Comunità LGBTQI* non solo negli altri capoluoghi di provincia, ma in tutta la regione (“EnterPride”). Fondamentale per il Comitato lo sviluppo di una reale e fattiva collaborazione con i Comitati Arcigay del sud e con le associazioni e i collettivi LGBTQI* dall’Abruzzo alla Sicilia.

CANDIDATURE COLLEGATE AL DOCUMENTO:

Presidente: Antonello Sannino

Vice-Presidente: Fabrizio Sorbara

Tesoriere: Mariano Fusaro

Consiglieri: Fabio Corbisiero, Luciano Correale, Claudio Finelli, Fabio Caruso, Daniela Lourdes Falanga, Fabio Ragosta, Rosario Ferro, Carlo Rossi, Carmen Ferrara, Raffaella Borzacchiello

Firme a sostegno della piattaforma:

1. Antonello Sannino

2. Fabrizio Sorbara

3. Mariano Fusaro

4. Fabio Corbisiero

5. Luciano Correale

6. Claudio Finelli

7. Fabio Caruso

8. Daniela Lourdes Falanga

9. Fabio Ragosta

10. Rosario Ferro

11. Carlo Rossi

12. Carmen Ferrara

13. Vanni Piccolo

14. Danilo Beniamino Di Leo

15. Valter Catalano

16. Rosa Rubino

17. Giulio Giordano

18. Carmine Urciuoli

19. Salvatore Simioli

20. Daniele Attanasio

21. Gennaro de Luca

22. Ciro Lavezza

23. Marco Aurelio Sorbara

24. Alfredo Sorbara

25. Rita Pagano

26. Matteo Gabriele

27. Tommaso Gabriele

28. Vincenzo Veneruso

29. Luigi Giove

30. Marco Marocco

31. Luca Mercogliano

32. Maria Luisa Mazzarella

33. Simone Castaldo

34. Mario Alajeandro Jimenez

35. Fortunato Richiamo

36. Axel Andrea Nobile

37. Alessandro Grieco

38. Andrea Esposito

39. Angela Sorrentino

40. Luca Martone

 

 

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