L'Uruguay sarà il primo Paese dell'America Latina in cui le coppie omosessuali potranno adottare un bambino. L'approvazione della Legge sulle adozioni ha suscitato le critiche della Chiesa attraverso mons. Nicolás Cotugno, sdb, arcivescovo di Montevideo e presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia.

 

Giovedì 27 agosto, la Camera dei Deputati uruguayana ha approvato alcune modifiche alla Legge sulle adozioni, permettendo che coppie dello stesso sesso, con quattro anni di matrimonio o concubinato, possano adottare.

La misura è stata approvata con 40 voti favorevoli e 13 contrari dopo una lunga sessione parlamentare. Visto che il progetto ha subito alcune modifiche rispetto a quello che era stato approvato dal Senato il 15 luglio, dovrà tornarvi perché le modifiche siano accettate o respinte, anche se si prevede l'accettazione (cfr. "Zenit", 28 agosto 2009).

Lo scorso anno era già stata approvata in Uruguay l'unione civile degli omosessuali, che offre riconoscimenti simili a quelli del matrimonio. Mons. Cotugno, nella sua nota intitolata È grave accettare l'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, ha ricordato che la questione «non è un tema di religione, di filosofia o di sociologia. È qualcosa che si riferisce essenzialmente al rispetto della stessa natura umana». «Accettare l'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali è andare contro la natura umana, e quindi andare contro i diritti fondamentali dell'essere umano in quanto persona», ha dichiarato.

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