Il 28 giugno: il giorno del Gay Pride nazionale in Italia. Ogni anno viene scelta una città che ospiterà la comunità lesbica, gay, bisex e trans* (LGBT) italiana e non. Il Gay Pride è una manifestazione che si svolge annualmente in tutte le nazioni civili o quasi.

Diverse persone, tra cui esponenti del mondo politico e religioso, considerano il Gay Pride come la carnevalata dell'anno, chi una sfilata di moda, chi come un corteo di esibizionismo, chi come minaccia della famiglia eterosessuale. Ma perché?

Beh è facile da intuire, soprattutto se si capisce che queste persone sono le stesse che si oppongono al riconoscimento dei diritti omosessuali e all'eguaglianza delle famiglie eterosessuali, come avviene in quasi tutti i stati dell'Unione Europea e in alcuni paesi del mondo.

Alcuni di essi sostengono di non discriminare chi è omosessuale o trans*, però poi nel mondo politico non fanno nulla per il riconoscimento degli stessi connazionali. Non ci discriminano però non ci vogliono riconoscere giuridicamente al pari delle unioni eterosessuali, non è contraddittorio?
Non dobbiamo forse avere le stesse opportunità? Non dobbiamo ricevere lo stesso rispetto? Non abbiamo anche noi la stessa dignità?

In aggiunta, se non ci discriminano perché i partecipanti al Gay Pride vengono etichettati come esibizionisti? Perché la manifestazione che ha origine dai Moti di Stonewall (New York - 1969), dove omosessuali e transessuali hanno lottato contro la polizia per giorni, viene definita come una carnevalata?
Forse ci vogliono indicare loro il modo in cui dobbiamo manifestare? Se così fosse, mi chiedo, che razza di manifestazione sarebbe?!

Qualche politico sostiene che il Gay Pride è un evento inutile e che in Italia non ci sono discriminazioni.
Forse queste persone ci emarginano così tanto che non sanno nemmeno che gli omosessuali e i transessuali vengono aggrediti e uccisi per le strade e nelle loro case. Forse non sanno che il più delle volte le aggressioni sono mosse dall'odio.
Probabilmente non ricordano i ragazzi che si sono suicidati per mezzo delle violenze sia verbali che fisiche, non sanno che esiste il bullismo contro chi è omosessuale e transessuale.
Per non parlare delle discriminazioni sul lavoro, se sei lesbica o gay sei certamente più fortunato di un* trans*.

Politici che in TV sostengono che l’omosessualità è una devianza della personalità, che è meglio essere fascisti piuttosto che essere "froci", che i "culattoni" devono andare via da certe città italiane, chi sostiene che abbiamo bisogno di essere curati, chi dice che per volersi bene il primo requisito fondamentale è poter procreare (offendo, quindi, anche le coppie sterili), altri che in un paese quasi-civile si nascondono dietro il nome di una religione e della benedizione divina (in uno stato realmente civile questo non accade).
Come si possono ignorare eventi del genere e dire che nel nostro paese non c'è discriminazione? I primi a discriminarci sono proprio coloro che dichiarano che le discriminazioni sull'orientamento sessuale o di genere non esistono!
Se un omosessuale o un transessuale viene discriminato, pestato o ucciso la colpa è anche di queste persone! Che non proteggono, con delle leggi, i loro stessi connazionali. Anzi, proprio alcuni di essi incitano all'odio, il quale scaturisce in quei atti di violenza che a volte sono di una mostruosa inciviltà.

Per tutto questo abbiamo bisogno di manifestare: perché esistiamo, perché non ci dobbiamo nascondere come vorrebbero loro, perché dobbiamo lottare per i nostri diritti, perché dobbiamo far capire che siamo uniti.

Il Gay Pride è l'evento più aspettato dalla comunità LGBT e non solo. Ragazze e ragazzi di tutta Italia che marciano insieme. Bandiere, striscioni, canti, carri, slogan, musica. Al Gay Pride realizzi che non sei solo, realizzi che se non lo vivi non puoi capire cos'è realmente. Persone e coppie eterosessuali, genitori con i figli, scendono nelle strade per solidarietà, per darci forza, che sostengono la nostra causa. Che sanno, anche loro, che riconoscere le altre realtà significa valorizzare un'intera nazione culturalmente e forse questo ad alcuni fa paura.

Esistono nazioni dove il Gay Pride non è ammesso, in alcune di esse viene anche riconosciuto il diritto di manifestare. Ci sono nazioni dove i gay vengono messi sui patiboli per essere impiccati nelle piazze davanti al popolo. Ricordiamoci anche che i gay e i trans sono stati sterminati nei campi di concentramento.
Noi viviamo in Italia, siamo un pò più fortunati, non dobbiamo permettere che queste cose possano, un giorno, accadere anche qui. Dobbiamo manifestare, non solo per noi, ma anche per il futuro di tutti, per chi lotta, per chi ha lottato, per chi è morto per i nostri diritti, per chi è disposto a morire e per chi non ha il coraggio di accettarsi.

Gay Pride perché esistiamo.
Gay Pride per la nostra nazione.
Gay Pride per chi verrà.
Gay Pride per sempre.
Gay Pride per te.

 

Giuseppe               

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