Saluto di Anna Rea, segretaria regionale della UIL, la quale ricorda il ruolo fondamentale, nell'ambito della difesa dei diritti civili della comunità LGBT, del sindacato e della UIL, sia ricordando il protocollo d'intesa con Arcigay Napoli sia ricordando la costituzione del dipartimento nazionale sui diritti.

Saluto di Antonello Sannino presidente del comitato provinciale Arcigay Napoli che, in occasione del trentennale, ha organizzato i due appuntamenti di DIRITTI ALLA META, confronti con esponenti politici di rilievo nazionale, dedicati ai temi più urgenti e caldi dell'attuale discussione sui diritti LGBT in Italia e, in generale, al grande spettro dei diritti civili che coinvolgono tutti i cittadini.

La prima a prendere la parola è la senatrice del PD, Monica Cirinnà, relatrice del ddl per le unioni civili che porta, appunto, il suo nome. La Cirinnà dichiara immediatamente che, se una donna sposata ed eterosessuale, come lei, si batte con tanta passione per queste istanze, vuol dire che l'urgenza è sentita da tutti a prescindere dall'orientamento sessuale e dalla propria situazione individuale: il Paese è più avanti di quel che si crede e di quanto emerge dalla rappresentanza politica. Stare in un Paese che non discrimina è una questione di civiltà - sostiene con grinta la Cirinnà – e, infatti, i sindaci trascrivono i matrimoni gay contratti all'estero al fine di soddisfare un'esigenza reale e di incitare il Parlamento a un'accelerazione dei tempi. La senatrice ricorda che siamo nel semestre di presidenza europea, eppure non possiamo dirci alla pari dei colleghi europei per quel che riguarda i diritti LGBT riconosciuti. Il testo del ddl di cui è relatrice nasce con l'idea di accantonare la pressione sul matrimonio egualitario per evitare ostracismo di forze ostili come quella del nuovo centro destra, però di fatto considera tutti i diritti delle coppie omosessuali secondo il Modello tedesco, cioè quello nel quale si salvaguardano tutti i diritti tranne l'adozione di figli "terzi", ossia non interni alla coppia. La Cirinnà ricorda come la fronda venga talora non da destra ma di clericali del PD.

Esamina, poi, il testo del ddl, facendo riferimento ai titoli più controversi e dibattuti.

Inoltre, la senatrice sottolinea la necessità di prevedere la Reversibilità della pensione in maniera equiparata a quella prevista per le coppie sposate eterosessuali. Se ciò non accadesse - conclude provocatoriamente la Cirinnà- i gay dovrebbero pagare meno perché al momento pagano al sistema previdenziale la quota per la reversibilità prevista dal nostro ordinamento per le persone eterosessuali.

Giovanna Martelli, delegata alle pari opportunità per il governo, dunque vero e proprio portavoce del presidente Renzi su queste tematiche, rimarca la priorità ad accelerare il processo di riforme costituzionali per  poi arrivare alla legge sulle unioni civili.
Sostiene il proprio interessamento alla questione, soprattutto dal momento della nomina, che l'ha portata a entrare in contatto diretto con la realtà LGBT. Riferisce che il confronto è quotidiano su questo tema e il ddl è solo il punto di partenza. Secondo la Martelli
è necessario un grande lavoro culturale per compiere e portare a termine i processi politici e istituzionali che il paese attende. L'Italia necessita di confrontarsi ancora su questioni come i diritti LGBT per ridurre le distanze tra sé e l'Europa. L'obiettivo finale - promette la Martelli - è il matrimonio egualitario.

Simona Marino, delegata per il Comune di Napoli alle pari opportunità, porta il saluto del sindaco e dell'intera amministrazione di una città, quale Napoli, sempre più esposta e più sensibile alle questioni legate alle politiche d'inclusione e al riconoscimento dei diritti umani. Al di là di qualsiasi ragionamento - dice con perentorietà la delegata "filosofa- il paese è pronto, sono i politici che invece non hanno sufficiente coraggio e soggiacciono a esigenze di partito, restando sostanzialmente sordi alle richieste della gente. 
Incita, dunque, tutti, anche i politici presenti, ad avere un maggiore coraggio nel sostenere le proprie posizioni e nell'attuare un cambiamento concreto e non solo formale.

Francesco Nitto Palma, senatore e presidente della Commissione giustizia, inizia il proprio intervento chiamando in causa il senatore Minzolini che avrebbe giustamente affermato, a suo parere, che il problema relativo alle unioni omosessuali sarà certamente risolto quando una parte dei politici smetterà di ignorare la cosa come se non esistesse e un'altra parte smetterà di credere che questo sia l'unico problema importante del parlamento italiano. Resta il fatto che è un problema da risolvere. Il problema deve essere risolto, dice il senatore del pdl, perché i diritti fondamentali delle persone non possono essere lasciati alla mercé dei giudici. Però il problema non può essere risolto invocando il matrimonio egualitario: questo sarebbe in contrasto con la nostra costituzione. Se non si modifica l'art 29 e il 30 della nostra costituzione, parlare di matrimonio non sarà mai possibile. E se è vero che i sindaci, trascrivendo i matrimoni contratti all'estero fanno presente un problema reale, è altresì vero che quelle trascrizioni restano giurisprudenzialmente non ammissibili. L'unione tra due persone dello stesso sesso non può essere né matrimonio né una cosa identica con altro nome. Nel secondo caso sarebbe una furberia illegittima e comunque incostituzionale. Nitto Palma inoltre critica aspramente il mito della velocità che sembra la cifra fissa del governo Renzi: infatti, la velocità deve trovare i propri punti solidi sulla condivisione, non sui confronti come sostiene l'onorevole Martelli.
Attraverso la velocità si possono raggiungere, di certo, dei risultati, che possono, tuttavia, risultare ancora inadeguati alle reali esigenze.

Il terreno della verità sarà il terreno dell'aula e la trasversalità del provvedimento sarà l'unica ricetta per la realizzazione del decreto legge. Forza Italia si impegnerà con decisione in questa battaglia. Il testo del ddl della senatrice Cirinnà non convince totalmente Nitto Palma perché non crede che, così come è redatto, non reggerebbe al vaglio della Corte costituzionale. Inoltre, la Corte dei conti potrebbe bocciare alcuni aspetti della legge come quelli che riguardano la reversibilità, pertanto, per Nitto Palma,
il "modello tedesco" non funziona con la nostra Costituzione e rischia di fungere solo da mera propaganda.

Nitto Palma ricorda alcuni aspetti critici del testo di legge Cirinnà come la legittima, istituto che va comunque rivisto, mentre dice di essere favorevole alle adozioni interne. Comunque a gennaio si faranno le audizioni, se il testo del ddl sarà votato, si passerà alla fase emendativa e rapidamente andrà in aula. Forza Italia non porterà avanti alcuna azione di ostruzionismo per l'approvazione della legge, fermo restando le criticità di cui sopra in merito ai problemi con la Costituzione vigente.

Nitto Palma, infine, ricorda che la sua Presidenza alla Commissione giustizia del Senato, che finirà a dicembre 2015, ha proprio nelle unioni civili e nel licenziare una buona legge sulle unioni civili, il suo punto più qualificante.

Il senatore PD Sergio Lo Giudice, presidente onorario di Arcigay, ricorda come già ai tempi dei DICO il dibattito italiano sulle unioni civili sembrava "vecchio" rispetto alle coordinate politiche europee, figuriamoci oggi. Oggi, infatti, i dati statistici parlano da soli: il 70% dei cittadini italiani è d accordo all'estensione di pari diritti per le Coppie formate da persone dello stesso sesso. Con piccole differenze di percentuale solo quando il discorso si sposta sulle adozioni e sull'omogenitorialità. Il mondo sta cambiando a velocità esponenziale. Quando la francia nel 2013 introdusse il matrimonio tra persone dello stesso sesso era il 13* paese, ora siamo a più di 50 paesi con matrimoni gay legalmente riconosciuti. Il senatore Lo Giudice afferma di non essere d'accordo con Nitto Palma sull'incostituzionalità del matrimonio egualitario. Inoltre, trova poco credibili le ragioni che negherebbero per motivi di bilancio l'applicabilità della norma relativa alla reversibilità della pensione in quanto, considerato il calo drammatico dei matrimoni nel nostro paese, non c'è alcun particolare aggravio di spesa.

Flavio Romani, presidente di Arcigay, contento ed entusiasta per la grande opportunità di confronto offerta dal comitato Arcigay di Napoli, sottolinea che le persone LGBT brinderanno solo quando sarà loro riconosciuto il matrimonio egualitario.

Giuseppina La Delfa, presidente di Famiglie Arcobaleno, parla della necessità dei diritti per le coppie omosessuali e elenca il numero di difficoltà e criticità che affrontano quotidianamente le famiglie omogenitoriali che mettono al mondo un nuovo cittadino italiano.
Ripercorre, in breve, il percorso che le coppie gay intraprendevano e intraprendono ancora per poter avere un figlio, con accenni ai recenti sviluppi nella legislazione italiana in relazione alla fecondazione eterologa.
La Delfa trova allucinante che una coppia gay potrà adottare i "propri" figli, in quanto i figli "interni" ad una coppia omosessuale, sono naturalmente e automaticamente figli della coppia, pertanto questa è una legge che contempla le istanze minime richieste dalla comunità lgbt e non è certamente la legge che tutela la piane uguaglianza tra tutti i cittadini italiani.

Daniele Priori, presidente di Gaylib, accoglie con gioia le parole di Nitto Palma relativamente all'intenzione del PdL di non fare ostruzionismo al decreto legge per le unioni civili e ricorda il valore simbolico e concreto ricoperto dal tesseramento di Francesca Pascale ad Arcigay Napoli.

Pietro Nocera, responsabile nazionale coordinamento diritti della UIL, ricorda l'importanza del percorso che sindacatoe associazioni LGBT stanno facendo insieme e sottolinea che il passo ultimo delle rivendicazioni dei diritti delle persone LGBT deve essere l'estensione del matrimonio egualitario.

Chiusura di Antonello Sannino che ricorda il percorso iniziato lo scorso maggio con il Consiglio Nazionale di Arcigay, dove, durante la prima giornata al PAN, il Sindaco di Napoli promise di trascrivere rapidamente i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero, trascrizioni avvenute di li a poco e che hanno fatto di Napoli la prima grande città italiana a trascrivere i matrimoni gay contratti all'estero e che soprattutto hanno poi aperto, a seguito delle trascrizioni avvenute a Bologna, Milano e Roma, il contenzioso con il Ministro Alfano ed i prefetti. In quello stesso consiglio nazionale di Arcigay, durante la seconda giornata, proprio nella sede UIL, fu rinnovato l'invito al Sen. Nitto Palma di partecipare al Pride e da quell'invito è partito il percorso che ha portato, proprio a Napoli, al tesseramento di Francesca Pascale ad Arcigay e la conseguente apertura di Forza Italia alle Unioni Civili. Nel rinnovare l'invito al Sen. Palma a prendere parte al Pride di Napoli, invito accolto con piacere dal Presidente della Commissione Giustizia, Antonello Sannino ricorda che in 30 anni e più di storia del movimento lgbt italiano, seppur non si è riuscito ad ottenere una legge che regolamenti le unioni tra persone dello stesso sesso, si è, invece, riuscito ad incidere molto su un cambio culturale del Paese e che quanto successo in questi pochi mesi aprono uno spiraglio di ottimismo affinché l'Italia non resti ancora ultimo dei paesi europei in termini di accoglienza e diritti per le persone gay, lesbiche e trans (così come emerge dalla mappa ILGA 2014 che mostra l'Italia vicina a Paesi dell'Europa orientale, in termini di diritti LGBT, piuttosto che ai Paesi fondatori della Comunità europea ).

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