comunicato stampa 16/9/2015

La comunità evangelica di Ercolano (Na) contro l’introduzione di una materia “gender” nelle scuole

“Non esiste alcuna materia gender nelle scuole italiane ma solo il buon senso che consiglia al legislatore di incentivare l'educazione all'affettività, all'inclusione e al rispetto delle differenze”.

E’ quanto ribadisce Claudio Finelli, responsabile cultura di Arcigay Napoli, all’ennesimo allarme rappresentato dalla diffusione di una non meglio specificata “ideologia gender” attraverso i programmi scolastici.

Gaetano Riccio, pastore della comunità evangelica di Ercolano (Na) nei giorni scorsi, infatti, ha lanciato una campagna in difesa della sacralità della famiglia, invitando i genitori a protestare contro l’introduzione nel piani formativi di alcune scuole della zona di una fantomatica materia “Gender”.

A riportare la notizia è il  magazine on-line “Lo Strillone” [www.lostrillone.tv/index.php?pag=leggi&id=4578]. Ma è lo stesso magazine a fare confusione, accomunando i “gender studies” (studi di genere, un insieme di ricerche svolte per lo più in ambito anglosassone che si occupano dei significati socio-culturali della sessualità e dell'identità di genere.) a quanto invece previsto dal ddl "La Buona Scuola" dove si parla molto più semplicemente di “Educazione alle differenze”.

“Non capisco per cosa insorgano i genitori delle scuole di Ercolano, il comma 16 del ddl "La Buona Scuola" parla di educazione alla parità tra i sessi e di prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni. I genitori forse preferiscono avere figli violenti e pieni di pregiudizi? Preferiscono figli che discriminano ed escludono in maniera violenta chi è percepito come differente da loro? Credo si tratti - come sempre - di un grave fraintendimento”.

Ma è solo uno dei tanti casi che, nei giorni precedenti l’apertura delle scuole, si registrano sul territorio nazionale: dai gruppi WhatsApp che mobilitano i genitori fino ai manifesti anti-gender, affissi da Fratelli d’Italia fuori le scuole di Trento e che usano una foto commemorativa di Leeelah Alcon, ragazza transgender americana, morta suicida perché costretta a seguire una terapia riparativa (insieme di metodi volti a modificare l’orientamento sessuale del soggetto).

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Ufficio Stampa
Comitato Arcigay Antinoo di Napoli
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