IMG_2274

comunicato stampa 16/10/2015

Striscione omofobo contro il Sindaco. Arcigay Napoli ne chiede la rimozione

 

“Famiglia=Mamma+Papà. Giggì basta illegalità”. E’ quanto scritto su uno striscione firmato “Gioventù Nazionale Napoli” comparso stamattina a piazza Municipio.

Il messaggio è evidentemente rivolto a Luigi De Magistris, reo di aver registrato all’anagrafe del Comune di Napoli il piccolo Ruben, figlio di due donne italiane residenti da 10 anni a Barcellona (in Spagna, infatti, vige lo ius sanguinis, e quindi il bambino per avere documenti e accedere all’assistenza sanitaria doveva essere riconosciuto dallo Stato Italiano).

L’Arcigay Napoli chiede l’immediata rimozione di uno struscione fascista e omofobo che incita all’odio.

“Il Sindaco ha fatto quello che lo Stato non riesce a garantire con una legge – dichiara Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli - Illegale è un cittadino italiano senza documenti. Illegale è il nostro Parlamento che viola la Costituzione e i trattati internazionali”

“Questo striscione – continua Sannino - è il proseguio dell’odio innescato ieri da Adinolfi e amici in conferenza stampa che paragona il diritto a essere genitore con la liposuzione. Sembrano opinioni ma sono pensieri che genrano odio”

La conferenza stampa era stata annunciata, insieme ad un interpellanza in Consiglio Coumunale, da Gigi Mercogliano, esponente della Rete Nazionale dei Circoli La Croce-Voglio la Mamma (promossi da Mario Adinolfi), che ha bollato l’azione di De Magistris come “gravissima” e in palese “violazione della legge”...

Il presidente di Arcigay Napoli invita i cittadini a prendere parte insieme agli studenti che partecipano a FuturoRemoto alla performance #abbattiamoilmuro (sabato 17 ottobre alle ore 19.00 in piazza del Plebiscito) e ad abbattere simbolicamente le frontiere dell’omofobia, della transfobia e delle discriminazioni di genere.

 

IMG_2275

(* cartello affisso da un cittadino)

Ufficio Stampa

Comitato Arcigay Antinoo di Napoli

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

f t g