prideistanbulArcigay Napoli esprime grande preoccupazione per le notizie che arrivano dalla Turchia in seguito del fallito golpe di stato. Ci sarebbero, infatti, migliaia di arresti, non solo tra i militari - molti dei quali giovanissimi di leva - ma anche tra dissidenti politici e alti magistrati.

La “purga di stato” messa in essere da Erdoğan è, a nostro avviso, inaccettabile per la comunità internazionale e per un Paese, componente della NATO, che a più riprese ha chiesto l’ingresso nella Comunità Europea.

Il Presidente Erdoğan e il Governo turco hanno più volte dimostrato insofferenza, se non veri e propri segnali di repressione, nei confronti delle minoranze curde e armene, della libera stampa e della comunità lgbt. Poco più di un anno fa il Good Morning Turkey scriveva: “le pulsioni di sedizione in Turchia arrivano solo dai giornalisti (anche quelli stranieri), dagli armeni e dagli omosessuali” riportando le dichiarazioni di Erdoğan a seguito di un comizio elettorale del partito islamico AKP. Ma risalgono allo scorso giugno le terribili immagini del Gay Pride di Istanbul represso - con proiettili di gomma e idranti - della polizia turca.

In questo momento in Turchia è in atto una vera e propria repressione di stato e in tantissimi rischiano la vita, in un Paese che non garantisce i livelli minimi di tutela dei diritti civili e umani; per questo ci auguriamo, e siamo pronti a contribuire, che nelle prossime ore possa partire una grossa mobilitazione internazionale di governi, diplomazie e anche di piazze.

Chiediamo un immediato intervento dei nostri deputati e senatori campani, dei nostri eurodeputati e delle nostre istituzioni locali, in primo luogo al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, affinché, nelle sedi opportune, venga fatta adeguata pressione politica volta a fermare la durissima repressione post-golpe del Presidente Erdoğan.

Antonello Sannino
Presidente Arcigay Napoli

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