Restano precarie, ma non gravi, le condizioni di salute della persona transessuale colpita da ictus, ricoverata presso l'Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Pur avendo subìto una paralisi dell’intera parte destra del corpo, riesce autonomamente a portarsi il cibo alla bocca ed a rispondere ad alcune domande che le poniamo, attraverso cenni del capo e del braccio sinistro.Non sono ancora chiare le circostanze che hanno provocato il ricovero della persona transessuale, che potrebbe essere stata vittima di un’aggressione.

La rete tra associazioni ed Istituzioni locali ha permesso di intervenire con rapidità in difesa dei diritti della persona ricoverata.

Il dirigente sanitario, Dott. De Paola, dopo aver incontrato una delegazione di Arcigay Napoli, contattato dalla delegata alle pari Opportunità del Comune di Napoli, Simona Marino, e dal Consigliere della II Municipalìtà di Napoli, Pino de Stasio, ha assicurato che in futuro casi come questo saranno trattati con la dovuta sensibilità, e che saranno immediatamente prese le opportune misure per tutelare la dignità e la privacy della paziente nel corso della sua degenza in ospedale.

Proprio sul tema delicato e complesso del ricovero e della degenza delle persone transessuali con documenti non ancora modificati, su proposta di Arcigay e di ATN era stata già concordata con il sindaco De Magistris, attraverso il tavolo LGBT del Comune di Napoli, una azione di sensibilizzazione da indirizzare a tutti i presidi ospedalieri della città.

E’ evidente l’urgenza di provvedimenti chiari ed univoci su questo tema, proprio per evitare la necessità di interventi in regime di emergenza ogni qualvolta giungono notizie di ricoveri di questo tipo.

Importante, dunque, l’intervento del sindaco e della delegata alle pari opportunità, ma è necessario un confronto immediato con la Regione Campania e con il Ministero della Salute, per la strutturazione di un disciplinare che garantisca il rispetto della dignità delle persone transessuali con documenti non ancora "normalizzati" nelle strutture sanitarie pubbliche, per esempio assicurando la disponibilità, per ogni reparto di degenza, di un ambiente destinato non solo alle persone in transizione, ma a tutti quei casi in cui il ricovero con altri pazienti (anche a prescindere dal genere) presenti aspetti di criticità.

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Restano precarie, ma non gravi, le condizioni di salute della persona transessuale colpita da ictus, ricoverata presso l'Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Pur avendo subìto una paralisi dell’intera parte destra del corpo, riesce autonomamente a portarsi il cibo alla bocca ed a rispondere ad alcune domande che le poniamo, attraverso cenni del capo e del braccio sinistro.Non sono ancora chiare le circostanze che hanno provocato il ricovero della persona transessuale, che potrebbe essere stata vittima di un’aggressione.
La rete tra associazioni ed Istituzioni locali ha permesso di intervenire con rapidità in difesa dei diritti della persona ricoverata.
Il dirigente sanitario, Dott. De Paola, contattato da noi e dalla delegata alle pari Opportunità del Comune di Napoli, Simonetta Marino, ha assicurato che in futuro casi come questo saranno trattati con la dovuta sensibilità, e che saranno immediatamente prese le opportune misure per tutelare la dignità e la privacy della paziente nel corso della sua degenza in ospedale.
Proprio sul tema delicato e complesso del ricovero e della degenza delle persone transessuali con documenti non ancora modificati, su proposta di Arcigay e di ATN era stata già concordata con il sindaco De Magistris, attraverso il tavolo LGBT del Comune di Napoli, una azione di sensibilizzazione da indirizzare a tutti i presidi ospedalieri della città.
E’ evidente l’urgenza di provvedimenti chiari ed univoci su questo tema, proprio per evitare la necessità di interventi in regime di emergenza ogni qualvolta giungono notizie di ricoveri di questo tipo.
Importante, dunque, l’intervento del sindaco e della delegata alle pari opportunità, ma è necessario un confronto immediato con la Regione Campania e con il Ministero della Salute, per la strutturazione di un disciplinare che garantisca il rispetto della dignità delle persone transessuali con documenti non ancora "normalizzati" nelle strutture sanitarie pubbliche, per esempio assicurando la disponibilità, per ogni reparto di degenza, di un ambiente destinato non solo alle persone in transizione, ma a tutti quei casi in cui il ricovero con altri pazienti (anche a prescindere dal genere) presenti aspetti di criticità.Restano precarie, ma non gravi, le condizioni di salute della persona transessuale colpita da ictus, ricoverata presso l'Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Pur avendo subìto una paralisi dell’intera parte destra del corpo, riesce autonomamente a portarsi il cibo alla bocca ed a rispondere ad alcune domande che le poniamo, attraverso cenni del capo e del braccio sinistro.Non sono ancora chiare le circostanze che hanno provocato il ricovero della persona transessuale, che potrebbe essere stata vittima di un’aggressione.
La rete tra associazioni ed Istituzioni locali ha permesso di intervenire con rapidità in difesa dei diritti della persona ricoverata.
Il dirigente sanitario, Dott. De Paola, contattato da noi e dalla delegata alle pari Opportunità del Comune di Napoli, Simonetta Marino, ha assicurato che in futuro casi come questo saranno trattati con la dovuta sensibilità, e che saranno immediatamente prese le opportune misure per tutelare la dignità e la privacy della paziente nel corso della sua degenza in ospedale.
Proprio sul tema delicato e complesso del ricovero e della degenza delle persone transessuali con documenti non ancora modificati, su proposta di Arcigay e di ATN era stata già concordata con il sindaco De Magistris, attraverso il tavolo LGBT del Comune di Napoli, una azione di sensibilizzazione da indirizzare a tutti i presidi ospedalieri della città.
E’ evidente l’urgenza di provvedimenti chiari ed univoci su questo tema, proprio per evitare la necessità di interventi in regime di emergenza ogni qualvolta giungono notizie di ricoveri di questo tipo.
Importante, dunque, l’intervento del sindaco e della delegata alle pari opportunità, ma è necessario un confronto immediato con la Regione Campania e con il Ministero della Salute, per la strutturazione di un disciplinare che garantisca il rispetto della dignità delle persone transessuali con documenti non ancora "normalizzati" nelle strutture sanitarie pubbliche, per esempio assicurando la disponibilità, per ogni reparto di degenza, di un ambiente destinato non solo alle persone in transizione, ma a tutti quei casi in cui il ricovero con altri pazienti (anche a prescindere dal genere) presenti aspetti di criticità.Restano precarie, ma non gravi, le condizioni di salute della persona transessuale colpita da ictus, ricoverata presso l'Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Pur avendo subìto una paralisi dell’intera parte destra del corpo, riesce autonomamente a portarsi il cibo alla bocca ed a rispondere ad alcune domande che le poniamo, attraverso cenni del capo e del braccio sinistro.Non sono ancora chiare le circostanze che hanno provocato il ricovero della persona transessuale, che potrebbe essere stata vittima di un’aggressione.
La rete tra associazioni ed Istituzioni locali ha permesso di intervenire con rapidità in difesa dei diritti della persona ricoverata.
Il dirigente sanitario, Dott. De Paola, contattato da noi e dalla delegata alle pari Opportunità del Comune di Napoli, Simonetta Marino, ha assicurato che in futuro casi come questo saranno trattati con la dovuta sensibilità, e che saranno immediatamente prese le opportune misure per tutelare la dignità e la privacy della paziente nel corso della sua degenza in ospedale.
Proprio sul tema delicato e complesso del ricovero e della degenza delle persone transessuali con documenti non ancora modificati, su proposta di Arcigay e di ATN era stata già concordata con il sindaco De Magistris, attraverso il tavolo LGBT del Comune di Napoli, una azione di sensibilizzazione da indirizzare a tutti i presidi ospedalieri della città.
E’ evidente l’urgenza di provvedimenti chiari ed univoci su questo tema, proprio per evitare la necessità di interventi in regime di emergenza ogni qualvolta giungono notizie di ricoveri di questo tipo.
Importante, dunque, l’intervento del sindaco e della delegata alle pari opportunità, ma è necessario un confronto immediato con la Regione Campania e con il Ministero della Salute, per la strutturazione di un disciplinare che garantisca il rispetto della dignità delle persone transessuali con documenti non ancora "normalizzati" nelle strutture sanitarie pubbliche, per esempio assicurando la disponibilità, per ogni reparto di degenza, di un ambiente destinato non solo alle persone in transizione, ma a tutti quei casi in cui il ricovero con altri pazienti (anche a prescindere dal genere) presenti aspetti di criticità.

Ottavia Voza, Daniela L. Falanga, Antonello Sannino, Claudio Finelli

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