Mercoledì 17 maggio, doppio “Poetè” con Bultrini e Filia

Mercoledì 17 Maggio 2023
ore 18:30

POETÈ a Il Tempo del Vino e delle Rose
presenta

DOPPIO POETÈ

VETRO di Nicola Bultrini (internopoesia)
NELLA FINE di Francesco Filia (puntoacapo)

Interverranno: Nicola Bultrini e Francesco Filia
Costanzo Ioni dialoga con Nicola Bultrini
Bernardo De Luca dialoga con Francesco Filia
Coordinano: Rosanna Bazzano e Claudio Finelli

VETRO di Nicola Bultrini
La nuova raccolta di versi di uno dei poeti più interessanti della sua generazione. La poesia di Nicola Bultrini negli anni ha acquisito una propria identità e personalità che la rendono non solo riconoscibile, ma di grande forza espressiva ed evocativa. Se lo sguardo dell’autore è sempre rivolto all’esterno, in questi testi l’adesione al reale è assoluta. Alta è la tensione sui fatti della vita, le stagioni, le persone, le occasioni, la memoria. Il dettato è asciutto ed essenziale, i versi si impongono in maniera diretta, frontale. Al tempo stesso la scrittura si fa densa e riflessiva, con immagini schiette, che nulla concedono alla retorica o a soluzioni di facile conforto. Il quotidiano del vivere è letto tra epigramma e idillio, il canto ha il ritmo dell’umano basso andare avanti, commovente perché vissuto con amore, ma anche straziante, duro, implacabile; la prospettiva però, volge sempre verso un orizzonte più ampio, misterioso e nobile al tempo stesso.

NELLA FINE di Francesco Filia
C’è un’immane battaglia che si consuma tra questi versi, antica quanto il mondo: Francesco Filia ce ne fa sentire l’eco con immagini che si stampano sulla pagina con la crudezza di un referto e la forza di un correlativo oggettivo: il ghiaccio che s’incrina, il cristallo cha cade e frantuma, il gesso che stride sull’ardesia di una lavagna; crepe che si annidano nel pilastro. Molte di queste immagini vanno a costituire una sorta di bestiario, che è come uno specchio della condizione umana: il cane ferito, accucciato in attesa di morire; la lucertola dalla coda tranciata, che fugge e si nasconde; l’animale con le zampe legate: figure sacrificali, e che dicono di una legge scura, stratificata nella nostra coscienza, che ci riconduce ogni volta a una sorta di urlo primordiale, a un tempo che è prima di ogni tempo. Le origini del mondo sono qui, «i passi si fanno radice e stirpe» in questo libro appassionato e austero, lucreziano nella lucidità dell’esposizione e nel rigore del pensiero, che non vuole cedere al potere suasorio dei miti e delle illusioni, ma che sa anche aprirsi alla dimensione scura, possente ed enigmatica del vivere.

(Giancarlo Pontiggia)

 

 

Ingresso Libero

 

Info: cultura@arcigaynapoli.org