VICO SIRENE: Intrigo di strade e di vite. Dal 9 al 12 novembre al Teatro Bracco e il 18 novembre al teatro Barone.

Una ricca tourné aspetta “Vico Sirene” di Fortunato Calvino. Numerose le tappe previste in Campania per lo spettacolo, che e stato già visto al Campania Teatro Festival 2023.

“Vico Sirene” E tornato in scena al “Social Film Festival” venerdì 6 ottobre 2023, al teatro Comunale di Benevento, interpretato da Gigi&Ross , Ciro Esposito, Marco Palmieri, Luigi Credendino, Mattia Ferraro. Sarà quindi ripreso dal 9 al 12 novembre INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE TEATRALE 2023< 2024 al Teatro Bracco di Napoli e il 18  novembre al teatro Barone. Dal 18 al 21 gennaio 2024 sarà in scena al Teatro Troisi e sarà nella nuova stagione teatrale del Teatro Tasso di Sorrento, diretto da Massimiliano Gallo.

Lo spettacolo fa parte degli eventi del “NAPOLI PRIDE 2023”

“Vico Sirene”, parla dei “femminièlli” napoletani, figure spesso protagoniste dei testi del drammaturgo partenopeo, più volte premiato per le tematiche scottanti che affronta da anni. “Ispiratrice di questo mio testo – spiega – è stata la Tarantina (88anni), figura straordinaria e memoria storica dei Quartieri Spagnoli dove tutt’oggi vive. Non è un caso che ho scelto questo titolo: “Vico” inteso come groviglio di vicoletti e stradine del Centro antico di Napoli, ma anche groviglio di vite diverse, vissute da un’umanità complessa e variegata. Anime di questo paradiso-inferno che è Napoli”. «Ho aspettato diversi anni – spiega l’autore e regista Fortunato Calvino – per portare in scena questo testo, perché avevo bisogno di due protagonisti forti per incarnare al meglio le due protagoniste di Vico Sirene, Scarola e Nucchetella trovati con Gigi&Ross. Come un pittore con la sua tela, ho dato colore ai personaggi, che ho poi ritrovato nella realtà. Nucchetella, Scarola, Cocacola, Mina, Susy, La Pescivendola sono l’espressione di un mondo in parte ancora presente, che anima i vicoli di Napoli, con le loro storie di prostituzione e di amori andati, di un’esistenza difficile. La tombola, filo rosso di tutto il testo, unisce sia le donne di Napoli sia i femminièlli, da Natale ad agosto. Novanta sono i numeri estratti dal Panàro, che diventano occasione di divertimento e scherno, di feroci battute che ogni sera, come un antico rito, si ripete in un basso, o in una casa di questa sorprendente città.  

Vico Sirene>  “Sirene”, invece, fa chiaramente riferimento al mito della Sirena Partenope, che con la sua ambiguità da sempre ammalia, accoglie il nuovo e il diverso.

“Vico Sirene” è un viaggio nelle profondità dell’anima, di una realtà che pulsa da secoli nelle vene di questa città straordinaria madre, magnifica “incantatrice”, e a volte perfida “matrigna”. Una città con una popolazione straordinariamente variegata e che riesce a convivere con lo straniero da sempre, fino a farlo diventare lentamente un napoletano d’adozione.

Il mondo dei “femminièlli” – continua l’autore e regista – con i loro riti (dalla figliata, al matrimonio), resta e rimarrà una realtà storica radicata nel tessuto sociale di questa città. Con esso va in scena la “vita” di un vicolo molto particolare. “E come un pittore con la sua tela, ho dato colore ai personaggi, con le loro storie di prostituzione e di amori andati, di un’esistenza difficile.

La tombola, filo rosso di tutto il testo, unisce sia le donne di Napoli che i “femminièlli” da Natale ad agosto. Novanta numeri che, estratti dal “panàro” diventano occasione di divertimento e di scherno, di feroci battute che si ripete ogni sera come un antico rito”.

“…Vico Sirene di Fortunato Calvino è un capolavoro etnolinguistico. Vico Sirene è particolarmente toccante qui c’è un’umanità dolente, emarginata e nonostante tutto desiderosa di vivere…” . LUIGI MARIA LOMBARDI SATRIANI (Antropologo)7dicembre2011 – Biblioteca Nazionale Napoli.

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