Omicidio Gaglione, condannato il fratello. Riconosciuto il movente transfobico. Risarcimento anche ad Antinoo Arcigay Napoli, parte civile nel processo

L’associazione si era costituita parte civile insieme al compagno Ciro Migliore

È stato condannato a 9 anni e 6 mesi per omicidio preterintenzionale Michele Antonio Gaglione, accusato della morte della sorella Maria Paola, aggredita la notte dell’11 settembre 2020 ad Acerra mentre era sul motorino insieme al compagno Ciro Migliore.

A stabilirlo è stata la Corte d’Assise di Napoli al termine di un processo che ha visto l’associazione Antinoo Arcigay Napoli costituirsi parte civile ed in cui è stato riconosciuto il movente transfobico.

“La corte – dichiara Giovanni Paolo Picardi, legale di Ciro Migliore – ha altresì condannato l’imputato al risarcimento del danno in favore delle costituite parti civili e, cioè, Ciro Migliore e l’associazione Antinoo Arcigay Napoli col che riconoscendo il movente transfobico dei delitti”

“Si è definitivamente concluso – dichiara Daniela Lourdes Falanga, presidente dell’associazione – un processo che ha chiarito, in maniera inequivocabile, che ciò che ha procurato la morte di Paola Gaglione ha a che fare con il pregiudizio e l’odio nei confronti di Ciro in quanto uomo transgender nonostante parte della comunità intorno alla famiglia dell’imputato ritenesse ingiustificata l’accusa”

Abbiamo sempre confidato nella giustizia – conclude Falanga – e continuiamo a sperare in una legge che ponga all’attenzione l’aggravante per odio omolesbobitrasfobico”